«Più che ‘mostrare i muscoli’, mi pare che stia mostrando i nervi. Evidentemente, le conseguenze dell’applicazione della Tia (scelta legittima dell’amministrazione comunale, ma tutt’altro che obbligata) e le proteste dei cittadini e delle categorie produttive stanno inducendo il sindaco ad un atteggiamento sempre più propagandistico.
E’ inaccettabile che si continui, nonostante i ripetuti inviti al dialogo e alla cooperazione istituzionale, a presentare la posizione della Provincia come quella di un ente che non sarebbe preoccupato dell’emergenza rifiuti o sarebbe dedito addirittura ad ordire complotti politici contro l’amministrazione comunale di Teramo.
La Provincia, proprio in questi giorni, sta verificando in stretto rapporto con la Regione e con i consorzi intercomunali tutte le possibilità immediate di intervento (comprese quelle relative alla utilizzabilità di impianti esistenti o in via di realizzazione) per affrontare l’emergenza rifiuti, anche in considerazione della ravvicinata scadenza delle ordinanze regionali.
Andando ben oltre le proprie competenze, l’ente ha già redatto inoltre lo studio con il quale sono stati individuati i siti idonei per la realizzazione delle nuove discariche.
Dico al sindaco Chiodi: piuttosto che insistere nell’impraticabile intento di ampliare la discarica La Torre, scelga subito nel territorio comunale, fra quelli studiati, il sito sul quale avviare celermente le attività di progettazione di un nuovo impianto.
La Provincia, infine, sta discutendo con i quattro consorzi la proposta di accordo di programma che potrà consentire di condividere, a livello provinciale, gli investimenti e la gestione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti, superando così ogni forma di disparità tra gli enti e le collettività locali e ponendo finalmente le premesse per costruire un sistema sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
Nonostante le provocazioni del sindaco di Teramo, continueremo ad ispirare i nostri comportamenti ad una logica di responsabilità e di collaborazione tre le istituzioni, al di fuori di qualsiasi strumentalità politica».