Pensioni e tfr, il lavoro che cambia

Pensioni e tfr, il lavoro che cambia

Una priorità sarebbe alzare la tassazione sulle rendite dal 12,5 al 20%

Un tema molto attuale, visto che il governo proprio ieri ha riconvocato le parti sindacali per raggiungere ad un auspicabile e giusto accordo sulla riforma pensionistica. Si è svolta presso la libreria Rinascita di Ascoli una assemblea pubblica organizzata dal Laboratorio Politico SINISTRA UNITA di Ascoli Piceno, dal titolo: “IL LAVORO CHE CAMBIA – IL LAVORO CHE MANCA: Precarietà, Pensioni, TFR”.
All’iniziativa ha partecipato Giorgio Cremaschi, segretario Nazionale della FIOM-CGIL.
"Le risorse per le pensioni e lo stato sociale? Per averle, basterebbe alzare la tassa sulle rendite finanziarie dal 12,5 al 20 per cento, come promesso dal Governo in campagna elettorale, e mai fatto". Lo ha detto oggi ad Ascoli il segretario nazionale della Fiom-Cgil Giorgio Cremaschi, a margine del  convegno, presenti numerosi cittadini e con il tavolo di presidenza rappresentato dal consigliere comunale Emidio Catalucci e  da Rita Fortini, promotori del Laboratorio politico che intende riunificate tutta la sinistra ascolana.
“La questione delle pensioni è sempre stata un cardine delle vicende sociali del nostro paese. Oggi l'attacco che viene condotto al sistema pensionistico pubblico dai poteri economici nazionali ed internazionali, è parte integrante di un indirizzo liberista che mette il mercato al di sopra di tutto. Per queste ragioni è decisivo che oggi il sistema pensionistico pubblico venga difeso e che ne venga respinta l'offensiva”. Ha continuato Giorgio Cremaschi
Il dibattito si è incentrato su tutti gli aspetti riguardanti il mancato accordo tra il Governo e i sindacati sulla riforma pensionistica, che da tutti è stato stigmatizzato come la rottura della trattativa non fa bene ai lavoratori, che da questo governo, si aspettano molto.
E’ stato riaffermato come il governo non può permettersi la rottura della trattativa e, quindi,  deve prontamente riconvocare le parti sociali e produrre una piattaforma unica e condivisa da tutta la maggioranza di governo, che rispetti il programma elettorale.
Catalucci e Forlini del laboratorio politico SINISTRA UNITA hanno sintetizzato in quattro punti gli obbiettivi che si intende raggiungere a favore dei pensionati e dei lavoratori per un accordo equo ed avanzato:
1) L'abolizione integrale dello «scalone» Maroni, che innalza l'età pensionabile minima a 60 anni e poi a 62. Va mantenuto il diritto di andare in pensione con 35 anni di contributi e 57 anni di età e alla maturazione dei 40 anni di contributi.
2). Il no al taglio dei coefficienti di calcolo per le pensioni future.
3). La separazione della previdenza dall'assistenza, affidando quest'ultima alla fiscalità generale.
4). La lotta a fondo contro l'evasione contributiva e il lavoro nero, unica strada giusta per mantenere in equilibrio i conti della previdenza.
“Per questo chiediamo al governo di applicare rigorosamente questi punti nelle scelte sul sistema pensionistico, avendo ricordato come la classe lavoratrice, pensionati e giovani disoccupati devono essere gli azionisti di riferimento del governo Prodi”.