Le strategie del Servizio Politiche Sociali sono orientate alla valorizzazione dei nuclei familiari
La petizione è stata lanciata dal Movimento dei Focolari e una delegazione si è incontrata con il presidente: Giorgio Alberico e Luisa De Cristofaro, responsabili del movimento nelle Marche”; Paolo e Mara Perticaroli per Famiglie nuove; Nicola Matteucci per Umanità nuova; Lia Parlapiano, per l’Unità delle Marche.
I rappresentanti hanno chiesto il riconoscimento della cittadinanza sociale ed economica del soggetto famiglia, di promuovere una cultura della famiglia, di realizzare politiche non di emergenza ma di normalità, di sostenere la formazione e il mantenimento di nuclei familiari e interventi che favoriscano l’appoggio con servizi adeguati, sostenendo scelte di paternità e maternità e politiche del lavoro.
Nell’immediato i Focolarini chiedono interventi anche sull’esempio di altri Comuni italiani per le giovani coppie.
Il presidente ha detto che il complesso di queste politiche verrà potenziato e ha ringraziato per il contributo. Ha fatto riferimento alla strategia nei confronti della terza età, alle risorse destinate per l’edilizia, alla fiscalità per i più bisognosi, agli asili nido.
Nel corso dell’incontro il movimento ha illustrato il percorso che ha portato alla raccolta delle firme, che parte dal Convegno del “Family Fest 2005” di Loreto e si è sviluppato nella manifestazione del maggio 2006.
Accordo su molti contenuti e sulla necessità di delineare un percorso che rafforzi questa istituzione.
“La Regione Marche considera la famiglia come il nucleo fondante della società civile, ha detto il presidente. “Le strategie di sostegno alla famiglia rispondono a questo assunto e a una metodologia volta a rafforzare la rete dei servizi sociali ed educativi su tutto il territorio, per consolidare la coesione della comunità”.
“Attorno alla famiglia – ha detto - va costruita una politica di sostegno che ne garantisca la capacità di protagonismo ma nello stesso tempo le permetta di poter usufruire di servizi di appoggio qualificati e presenti sul territorio. Pertanto, valorizzare e sostenere la famiglia significa promuovere una pluralità di interventi che vanno da nuove politiche fiscali e tributarie, alla qualificazione dei servizi, ad esperienze di protagonismo sociale che intervengano nella elaborazione di priorità politiche nei territori di provenienza, attraverso la programmazione sociale.
Le strategie del Servizio Politiche Sociali sono orientate alla valorizzazione della famiglia come soggetto di partecipazione attiva e alla riorganizzazione dei servizi rivolti alle fasce deboli.
L’assunto di fondo su cui si muove la Regione Marche va quindi verso la prospettiva di un riconoscimento reale della cittadinanza sociale ed economica della famiglia.
Quanto alla richiesta di interventi specifici: dare impulso alle reti di solidarietà familiare, promuovere forme di autogestione dei servizi per l’infanzia e promuovere il ruolo delle associazioni familiari in rete. Sulla valorizzazione della funzione dei consultori a livello territoriale rispondono il Piano sociale, il Piano sanitario e il Piano infanzia approvato nel 2004. Si è parlato anche della Consulta regionale della famiglia, della sua necessità di potenziarla per rispondere meglio alle necessità di confronto tra istituzione e associazionismo.
Il movimento ha anche rappresentato altre richieste, come il sostegno economico per le giovani coppie, il contributo sui figli finalizzato per i compiti di cura familiare, sostegno del part-time, attività delle risorse per i nidi condominiali, servizi di sollievo temporaneo alle famiglie in difficoltà. Si tratta di misure su cui si possono costruire risposte ancor più incisive in politiche regionali, statali e anche comunali, a cui bisognerà affidare una sempre maggiore rilevanza.
Il presidente Spacca ha fatto anche presente che le Regioni hanno chiesto al Governo di intervenire nel confronto Stato-Regioni sia per l’utilizzo del “Fondo politiche per la famiglia” che per definire i contenuti del previsto “Piano per la famiglia”. Uguale richiesta ha fatto la Regione Marche per avviare un confronto con il Governo sul “Piano straordinario di intervento per i servizi socio-educativi”, con relativi fondi aggiuntivi, sul “Fondo per le pari opportunità”, sul “Fondo per la non autosufficienza”, che rientrano nelle politiche di sostegno alla famiglia.