Ricordato il 18 giugno, anniversario della liberazione della città dalloccupazione nazifascista
Così il sindaco Gaspari durante il Consiglio comunale aperto di lunedì 18 giugno, dedicato a “Indirizzi finalizzati allo “Schema direttore” per il piano urbanistico di San Benedetto del Tronto, anche in relazione ai contenuti della proposta della giunta regionale n. 156 del 2007 in itinere e avente per titolo "Norme per lo sviluppo sostenibile ed il governo del territorio regionale"”.
Proprio lo “Schema direttore”, ovvero un atto di indirizzi rispetto al futuro Piano regolatore, dovrebbe essere discusso a breve dal Consiglio comunale.
Oltre ad un buon numero di cittadini, erano presenti nell’aula consiliare l’assessore regionale all’Urbanistica Loredana Pistelli, e il dirigente regionale Rodolfo Novelli. Una relazione sullo “stato dell’arte” nell’iter della programmazione urbanistica locale è stata tenuta dalla responsabile dell’Ufficio di Piano del Comune, arch. Luigina Zazio.
Nel dibattito sono intervenuti, oltre alle persone citate (ad eccezione del dirigente regionale), i consiglieri Bruno Gabrielli (Forza Italia), Lina Lazzari (Ds), Silvano Evangelisti (Ds), Luca Vignoli (An), Paolo Forlì (Dc-Nuovo Psi). E inoltre i cittadini Giuseppe Savini, Antonio Savino, Antonio Merlini, Pietro Paolo Menzietti, Tonino Armata.
In apertura di seduta la presidente del Consiglio Giulietta Capriotti ha tenuto un intervento per commemorare il 18 giugno 1944, data della liberazione della città di San Benedetto dall’occupazione nazifascista. Iniziativa poi elogiata dal sindaco e dai consiglieri Gabrielli ed Evangelisti. Tra le altre cose, la Capriotti ha citato le tredici vittime tra le file della resistenza locale.
Tra i principali punti del Prg evocati sia dal sindaco che dall’arch. Zazio, le zone strategiche per il futuro sviluppo della città (il porto, la zona Brancadoro e la Sentina), la viabilità (quella alternativa, il trasporto pubblico locale, le autostrade del mare, il progetto di bretella collinare da Santa Lucia ai caselli di San Benedetto e Grottammare) e il piano casa, specie a favore dei giovani, degli anziani e di tutte le fasce deboli oggi escluse dal mercato immobiliare a causa dei prezzi troppo elevati (citando alcune statistiche il sindaco ha rilevato che dal 1999 al 2005 San Benedetto è diventata una delle città “più anziane” nelle Marche, mentre in precedenza era tra le “più giovani”: s’intende come età media dei suoi abitanti).
Inoltre il coinvolgimento dei Comuni vicini, interessati quanto San Benedetto da una programmazione urbanistica complessiva, le attività economiche da incentivare (il sindaco ha affermato che da qualche tempo è stata invertita la tendenza delle richieste di trasformazione degli hotel in residence, mentre oggi avviene l’esatto contrario, probabilmente a causa degli incentivi volumetrici previsti dalla Regione Marche. Ma è stato anche rilevato che strutture turistiche potrebbero trovare spazio ad ovest della ferrovia).
L’assessore Pistelli ha annunciato la prospettiva di un testo unico regionale sull’urbanistica, e parlato delle nuove esigenze di programmazione su area vasta, di soluzioni ecocompatibili, di perequazione, delle sottodivisioni del Piano regolatore previste dalla normativa regionale.
Gabrielli ha contestato che il lavoro attualmente condotto intorno al nuovo Piano regolatore sarebbe molto simile a quello svolto in passato dal prof. Bellagamba, incaricato dalla passata amministrazione di redigere il documento. Affermazione motivata in particolare con il fatto che le aree strategiche individuate dai progettisti siano rimaste le stesse e che già in passato si fosse parlato di bretella collinare. Ma Gabrielli ha anche contestato, come poi Forlì, il mancato coinvolgimento della minoranza in queste prime fasi di elaborazione degli indirizzi sul nuovo Piano. Gabrielli ha infine chiesto vincoli di destinazione sui residence che tornano hotel, e un’urbanistica che tuteli i piccoli proprietari.
L’arch. Savini ha letto un documento a nome dello Sdi, parlando di crescita, rinnovamento e riqualificazione, di identità della città, di mare e viabilità, infine di strutture capaci di contenere eventi culturali e sportivi di alto livello. La Lazzari ha auspicato che il nuovo Prg non preveda “cattedrali nel deserto”, ma strutture funzionali. Evangelisti ha insistito sull’urbanistica partecipata e le politiche della casa.
Vignoli ha lamentato scarsa partecipazione di cittadini al dibattito e rinnovato l’auspicio che la perequazione garantisca la piccola proprietà. Antonio Merlini si è interrogato sulla provenienza degli indirizzi alla base dello “Schema direttore”, Menzietti ha parlato di pianificazione su un territorio più ampio di quello comunale.
Infine l’arch. Zazio, che ha ricordato che gli indirizzi per un nuovo Prg sarebbero rimasti gli stessi almeno dal 1997: «C’è continuità di intenti da tanti anni», ha detto la Zazio, «Tuttavia noi non faremo un piano sulla carta. San Benedetto è una zona assolutamente strategica, con grandi potenzialità». Parole cui ha fatto seguito una dettagliata analisi socio-economica della città e del suo territorio. Sono stati infine evidenziati i vantaggi di una pianificazione fatta dall’interno degli uffici comunali, in particolare riguardo alla conoscenza del territorio. E sono stati citati i giovani tecnici che a breve collaboreranno a questo lavoro, dopo la selezione pubblica che si è appena conclusa.
Conclusioni affidate al sindaco, il quale ha affermato che entro il proprio mandato amministrativo conta di giungere all’adozione del Piano. Ha inoltre spiegato che nella precedente pianificazione erano state espunte aree come il porto, e insistito sull’importanza del coinvolgimento dell’Ufficio di Piano nel lavoro in corso.