Il presidente Spacca dovrebbe riequilibrare meglio le risorse
«La proposta dell’UPI , esplicitata dal Presidente della Provincia di Pesaro, Palmiro Ucchielli di ridare credibilità e autorevolezza alla politica e alle istituzioni, attraverso una serie di azioni volte a diminuire i costi della politica la condividiamo e la sosteniamo con forza. Ci siamo proprio stufati di tutti questi personaggi che si vogliono salvare l’anima, ma soprattutto le prebende proprie, sparando sulla croce rossa, vedi comunità montane. Cominciamo davvero a toccare le spese vere, quelle che il comune cittadino non riesce neppure mettere in fila per l’eccesso di zeri. Come dice il presidente Ucchielli cominciamo a diminuire il numero di parlamentari, dei componenti del governo, nazionale e regionale, eliminando inoltre quella massa incredibile di privilegi di cui alcuni godono e tutti quegli enti, agenzie, authority ecc... le cui funzioni possono essere assorbiti da altri. Noi, Comunità montane, il problema l’abbiamo già affrontato a livello nazionale e regionale, la parte che ci compete la stiamo facendo con le nostre proposte per una autoriforma di questo ente locale che prevedono un ridimensionamento delle assemblee dei consigli delle comunità montane e una riduzione del numero degli assessori. Certo il risparmio non sarà gran cosa visto l’importo del gettone che i nostri consiglieri prendono e quello dell’indennità perlopiù dimezzata degli assessori. Altri enti, visto quanto percepiscono, con le riduzioni degli organismi potrebbero risparmiare certamente di più.
Ciò che maggiormente colpisce in questo tiro al piattello sulle Comunità montane è l’assoluta indifferenza per le sorti dei piccoli comuni montani e dei servizi rivolti alle popolazioni locali sempre più mortificate a favore di altre aree. Trovo davvero singolare, se davvero è stata così formulata, la dichiarazione del presidente Gianmario Spacca sull’uso dei fondi regionali alle C.M..Vorrei dire al Presidente della Giunta, che scandaloso, non è che le comunità montane spendano le risorse che la regione loro assegna per il funzionamento, scandaloso è piuttosto che la Regione Marche, alla faccia del riequilibrio, per la gestione associata dei servizi, assegni ad ogni cittadino che risiede in una comunità montana molto meno della metà di ciò che assegna ad uno stesso cittadino che risiede in una Unione di comuni. Quindi se in montagna i servizi ai cittadini costeranno di più o alcuni saranno sospesi, si saprà con certezza di chi è la responsabilità. Voglio sottolineare che la stessa cosa non accadrebbe se questi cittadini si trovassero in Romagna, in Toscana o in Umbria .E poi ci meravigliamo del consenso che riscuotono i referendum per aggregarsi ad altre regioni! »