Chiediamo a chi governa il nostro territorio di mettersi in ascolto della famiglia
Lo hanno affermato i membri del Comitato comunale della Democrazia Cristiana per le Autonomie a mezzo del Segretario comunale, Andrea Calvaresi, a seguito dell’interrogazione con la quale il consigliere comunale Gianluca Re chiede se è intenzione o meno dell’Amministrazione comunale Lamense istituire o meno il Registro amministrativo delle unioni civili.
«La DcA al contrario di chi avanza proposte strumentali come quella di Re – ha sostenuto Calvaresi - insisterà con mitezza ma anche caparbietà e determinazione perché l’Amministrazione comunale di Castel di Lama manifesti ufficialmente affinché il Parlamento non introduca, per legge e in via surrettizia, i Dico, anche se dopo la mobilitazione del Family day è chiaro che il punto non è più il singolo provvedimento, ma l’obiettivo è fare anche nel nostro territorio una causa nazionale della famiglia, quella tradizionale, quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna». Questo il messaggio che anche i militanti del Movimento giovanile e dei Comitati della Dc per le Autonomie indirizzano al Sindaco ed al Presidente del Consiglio comunale di Castel di Lama, rispettivamente Patrizia Rossini e Domenico Re, ed a tutti gli altri Amministratori.
«Chiediamo a chi governa il nostro territorio – hanno ribadito Calvaresi della DcA di Rotondi - di “mettersi in ascolto della famiglia”, come ha detto al Family day, il presidente del Forum e delle associazioni famigliari Giovanni Giacobbe. Mostriamo la “strana guerra tra il senso comune e il luogo comune”, come ha detto sempre dal palco l'altra portavoce, l'ex femminista radicale Eugenia Roccella: il luogo comune di “una gran parte della classe dirigente e delle elite di questo paese”, da una parte, e il “buon senso” del popolo anti-Dico, che non aderisce “alla visione del mondo che ci viene proposta”. Questa resistenza del cuore ha sempre avuto nella Chiesa cattolica un grande punto di riferimento».