Era già stato deciso che gli zingari non sarebbero tornati ad Appignano del Tronto
Nei giorni precedenti, infatti, già il Comitato Provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, riunitosi presso la Prefettura, aveva stabilito l’impossibilità di un eventuale ritorno della comunità rom nel territorio di Appignano del Tronto stante l’impossibilità di garantire l’ incolumità dei suoi membri. La decisione del Gruppo di An di mettere comunque in discussione la mozione denota pertanto la volontà di continuare a strumentalizzare politicamente questa vicenda per bassi interessi di bottega, come del resto dimostra l’affissione ad Ascoli di manifesti che alimentano quei sentimenti di razzismo e di xenofobia che An, a parole, dice invece di voler combattere.
Sono queste le ragioni per le quali non avrebbe avuto senso votare quell’atto e non si capisce pertanto a quali fantasiose divisioni faccia riferimento ilonsigliere Crescenzi visto che esso è stato compattamente respinto da tutta la maggioranza la quale si è espressa, nel corso del dibattito, con interventi seri e civili, compresi quelli appassionati utilizzati dal Presidente della Provincia nella sua replica che, al contrario, Crescenzi vorrebbe spacciare per aggressivi.
Il Consiglio Provinciale ha pertanto espresso su questa vicenda una posizione perfettamente coerente con le decisioni adottate nei giorni scorsi dalle autorità di pubblica sicurezza e dalle forze dell’ordine al fine di assicurare il rispetto della legge e l’incolumità dei cittadini, forze dell’ordine che non hanno certo bisogno di Alleanza Nazionale per fare bene il loro mestiere».