Questa collaborazione, tra l'altro, è già avviata nel campo dell’esplorazione geotermica con il Cile. E’ quanto è stato al centro di un incontro svoltosi martedì scorso, al Rettorato dell’Università di Urbino, alla presenza dell’ambasciatore cileno in Italia, Gabriel Valdes, la cui visita si inserisce in una serie di iniziative volute dalla Regione Marche.
All’incontro erano presenti anche il rettore Giovanni Bogliolo, il pro rettore Mauro Magnani, il presidente del Corso di Laurea in Scienze Geologiche dell’Università di Urbino, Alberto Renzulli, il responsabile per l’Enel dello sviluppo dei progetti di Geotermia, Guido Cappetti, e la responsabile commerciale dell’ambasciata cilena in Italia, Eliana Merlet.
L’Enel prevede infatti nel lungo-medio termine di installare in Cile centrali geotermiche con l’obbiettivo di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili. Nell’ambito di questo progetto, l’Istituto di Scienze della Terra dell’Università di Urbino svolgerà, in collaborazione con l’Enel, le ricerche geologiche per valutare il potenziale geotermico nelle aree del Cile in cui sono state già acquisite le concessioni per l’esplorazione scientifica e per lo sfruttamento di questa risorsa. Come messo in evidenza dall’ambasciatore Valdes, “il Cile ha focalizzato maggiormente l’attenzione sull’approvvigionamento energetico da fonti alternative, non solo come conseguenza di una politica economica mirata a ridurre la dipendenza del paese dall’importazione di petrolio e gas ma anche in virtù delle rilevanti potenzialità nel settore della geotermia”. Le risorse geotermiche costituiscono infatti una parte delle fonti di energia sostenibili indicate dal protocollo di Kyoto per limitare progressivamente l’utilizzo di combustibili fossili.
“La grande potenzialità della risorsa geotermica - ha ribadito il professor Renzulli - non si esaurisce con la possibilità di produrre energia elettrica ealcuni ricercatori e dottorandi dell’Istituto di Scienze della Terra dell’Università di Urbino, oltre ad essere impegnati nell’esplorazione geotermica in Cile stanno promuovendo progetti di ricerca interuniversitari (ad es. con l’Università Politecnica delle Marche) sull’utilizzo diretto del calore del Pianeta Terra (teleriscaldamento e pompe di calore geotermico), la cosiddetta risorsa geotermica a bassa entalpia”.
Il rettore Bugliolo e l’ambasciatore Valdes hanno inoltre messo in agenda un prossimo incontro per stipulare un accordo bilaterale tra i due Paesi allo scopo di finanziare borse di studio per studenti universitari italiani e cileni che vogliano approfondire la loro formazione sia nel campo delle discipline scientifiche che umanistiche. L’ambasciatore ha concluso il suo discorso con un forte auspicio che Enel diventi promototrice, con la collaborazione di Università europee e sudamericane, di una politica di cooperazione scientifica tra tutti i paesi dell’America Latina per quanto riguarda il settore energetico. Alberto Renzulli e Guido Cappetti hanno infine avuto garanzie di un forte impegno da parte dell’ambasciatore cileno nel sostenere i progetti in corso e futuri riguardanti l’esplorazione geotermica in Cile promossi dall’Università di Urbino e dall’“Universidad Catolica del Norte” di Antofagasta, sotto la regia dell’Empresa Nacional de Geotermia, una impresa creata da Enel ed Enap (l’ente nazionale cileno per l’energia) proprio per lo sfruttamento della risorsa geotermica nel paese andino.