Regione, accordo su Api e basso Chienti

Regione, accordo su Api e basso Chienti

Bonifica finale sito Agroter e risoluzione positiva per il dragaggio dei porti

Quest'ultimo ha espresso la piena volontà del Ministero di definire una volta per tutte la questione della bonifica dei suoli Api  anche a costo di azioni legali per l’esecuzione delle opere a carico dell’Azienda.   
Si andrà in tempi rapidi alla firma di due specifici accordi di programma quadro tra Ministero dell’Ambiente e Regione Marche sulle più urgenti questioni ambientali per la nostra regione: la bonifica del sito del Basso Chienti e la bonifica del sito della Raffineria API di Falconara Marittima. «Siamo pronti a sottoscriverli. E il 4 giugno prossimo, data fissata per la Conferenza di servizio, possiamo mettere già a punto i contenuti delle intese». Lo ha affermato il direttore generale della sezione “Qualità della vita” del Ministero dell’Ambiente, Gianfranco Mascazzini, intervenuto questa mattina ad un incontro in Regione, presso l’assessorato ai Lavori Pubblici, per approfondire diverse problematiche. L’incontro era promosso dal Ministro all’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio che ha esaminato approfonditamente le questioni marchigiane e ha deciso di inviare il direttore generale e i tecnici dell ‘ICRAM - Istituto Centrale per la ricerca Applicata al Mare.
Gli assessori regionali ai Lavori Pubblici, Gianluca Carrabs e all’Ambiente, Marco Amagliani hanno illustrato le problematiche,  alla presenza dei dirigenti delle strutture regionali di competenza e del direttore dell’ARPAM.
«Mentre per la bonifica del Basso Chienti – ha sottolineato il direttore del Ministero- esistono i presupposti per una positiva conclusione, considerata la buona collaborazione con le aziende industriali interessate, per quanto riguarda la questione della Raffineria Api, caratterizzata da un pesante contenzioso legale, se non si troveranno le intese, il Ministero, come è accaduto per altri siti di interesse nazionale, è deciso ad intraprendere azioni legali per l’esecuzione delle opere in danno all’Azienda. Del resto – ha rafforzato- non si possono più ritardare le opere a colpi di sospensive giudiziarie, occorre andare fino in fondo, perché esiste un danno ambientale palese nel tratto finale dell’Esino e sul versante a mare. La raffineria API è una serie concentrata di inidoneità nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale e per di più in una regione dove il 15% del PIL è dato dal turismo, soprattutto balneare».
Anche su un altro problema urgente- la bonifica dell’impianto di trattamento rifiuti Agroter di Mondavio- il direttore Mascazzini ha ampiamente rassicurato gli assessori e i tecnici regionali sulla disponibilità del Ministero per la definizione celere delle procedure di bonifica finale.
«Aldilà della fondamentale questione ambientale, sarebbe antieconomico non risolvere ora il problema con l’impiego di modeste risorse finanziarie, con il rischio di far pagare poi alla pubblica amministrazione milioni di euro per una sanzione comunitaria». Tale questione potrebbe essere oggetto di una clausola integrativa degli accordi quadro già citati. Compito della Regione, quantificare il fabbisogno finanziario per portare a conclusione tale vicenda.
L’assessore Amagliani, nella disamina delle criticità più impellenti, dopo aver ricordato anche l‘ultimo episodio dello sversamento di inquinanti in mare da parte dell’Api “ sul quale non si conoscono ancora perfettamente né la quantità di idrocarburi fuoriuscita, né i rischi futuri per le spiagge”, ha evidenziato la necessità di un percorso chiaro e certo che “faccia la differenza, rispetto a tanti anni di battaglie”. L’assessore ha anche posto la questione del trattamento dei rifiuti e degli impianti di smaltimento (ed in particolare di Maiolati e Corinaldo)  oltre all’esigenza di interventi necessari per il sistema di tutela della qualità delle acque. Quindi Amagliani ha ringraziato il direttore generale per la puntualità delle risposte e per la disponibilità del Ministero ad approfondire e risolvere questioni ormai strategiche per la nostra regione. 
Buone notizie anche sul versante del dragaggio dei porti, una questione sollecitata dall’assessore Carrabs che l’ha definita “un’altra delle priorità della nostra regione, specialmente per i porti di Senigallia, Pesaro, San Benedetto, Civitanova e Fano, non solo dal punto di vista turistico, ma anche ambientale e di funzionalità delle stesse darsene.” In tal senso, Mascazzini ha spiegato che la Finanziaria 2007 (ai commi 996 e 997) permette, in analogia a quanto previsto per i porti di interesse nazionale, di creare in porti individuati per interesse e requisiti, “casse di colmata” - da realizzare eventualmente anche attraverso il meccanismo del project financing- in cui riversare le sabbie pulite e dragate dai porti. In sostanza, si potranno chiamare a concorrere al finanziamento per realizzare tali aree (che diventeranno nuove banchine, moli o altro) soggetti investitori che poi potranno utilizzarle in concessione.  Esiste anche per questo importante tema del dragaggio dei porti, la disponibilità del Ministero a sottoscrivere un apposito accordo di programma tra Ministeri Ambiente, Infrastrutture e Regione Marche per elaborare un Piano regionale dei dragaggi,  seguendo le linee guida dell’ICRAM.