Alcolici, quel divieto non ci piace

Alcolici, quel divieto non ci piace

Si tratta di «un provvedimento così incoerente e sgangherato, illiberale e proibizionista»

Il Circolo di Rifondazione Comunista esprime la propria posizione in merito. «Tale ordinanza appare assolutamente non condivisibile nel merito, né nella logica politica ispiratrice, né nella formulazione incoerente.
Nel metodo, non si è tenuto minimamente conto delle perplessità esposte da Rifondazione già lo scorso anno, né si è aperta una discussione in maggioranza su tale iniziativa, preferendo una deriva autoritaria autolesionista che certo non giova all’immagine di un sindaco che fa della partecipazione democratica il suo principale argomento.
È stato molto imbarazzante venire a conoscenza di tale atto dai giornali, quando Rifondazione esprime il presidente della commissione Turismo e Commercio, che dovrebbe approfondire anche queste tematiche; a meno che non si consideri inutile il lavoro della commissione e puramente onorifico il titolo di Presidente. Nel merito, poi, appare grottesco e intellettualmente poco onesto che un provvedimento così incoerente e sgangherato, illiberale e proibizionista, sia spacciato per un atto volto a frenare una piaga gravissima come l’abuso di alcol da parte delle giovani generazioni.
Le azioni di contrasto a questo problema richiedono strategie non repressive, a medio e lungo periodo, che del resto l’assessorato ai Servizi Sociali sta portando avanti ottimamente già da tempo. Se,  infine, quanto scritto nell’ordinanza dal Sindaco stesso corrispondesse al vero, e cioè il problema fosse la dispersione dei contenitori in vetro, non si capisce perché si siano vietate anche le lattine.
Questo ci spinge a ritenere che il divieto di vendita per asporto sia in realtà un provvedimento “ad personam”, rivolto a quel ristrettissimo numero di attività che non disponendo di licenza di somministrazione si troverà, de facto, a non poter esercitare vendendo in maniera del tutto legittima i propri prodotti. Se così sarà il sindaco avrebbe dimostrato la tesi secondo cui il provvedimento è orientato alla cancellazione di qualche soggetto dal mercato su pressione di altri, esattamente come fece Martinelli con il negozio di via Mare.
Rifondazione chiede pertanto che il Sindaco accetti di ripensare questa ordinanza, apra un confronto democratico con i partiti che lo hanno sostenuto e ne hanno garantito la vittoria, e magari faccia partire controlli serrati a chi vende massicci quantitativi di superalcolici a minorenni, anziché prodigarsi a coprire questa vergognosa tolleranza con la foglia di fico di un’ordinanza inutile e autoritaria».