Il problema dell'occupazione è troppo importante e delicato per affrontarlo con polemica
Per bocca di esponenti autorevoli iniziano a riverberare a livello pubblico quelle polemiche e quelle tensioni che hanno tenuto in stallo, e tutt’ora tengono al palo, il Consiglio Comunale come attestano le ben 10 volte in cui è mancato il numero legale nell’anno 2006.
Problemi vari, purtroppo. Da quelli affrontati dal senatore Ciccanti a quelli posti dal consigliere Cesare Celani, fino alla recente sollecitazione del presidente di An Guido Castelli. Il “problema Carbon” è troppo importante e delicato per affrontarlo con polemica: non lo meritano i lavoratori, non lo merita la nostra comunità cittadina, non si darebbe la giusta rilevanza agli sforzi di Regione e Provincia di Ascoli Piceno ed al ruolo fondamentale svolto dal sindacato in questo frangente.
Ricordiamo che il Consiglio comunale ha già adottato una sua delibera sulla Carbon e l’emergenza occupazionale nell’ottobre del 2005 e da quelle indicazioni non si può e non si deve svicolare e proprio i tentativi in tal senso stanno facendo perdere deliberatamente tempo prezioso e fiducia nel progetto.
Il Consiglio all'unanimità, con 35 voti espressi (delibera n. 56 del 10 ottobre 2005): “dà indirizzo al Sindaco e alla Giunta di avviare atti ed azioni per procedere con sollecitudine alla definizione del progetto di riutilizzo dell’area SGL Carbon ponendo al centro della progettazione delle nuove funzioni la promozione di quelle pubbliche e di interesse collettivo volte in particolare a favorire la riqualificazione scientifica e tecnologica del territorio al fine di produrre ricadute positive sullo sviluppo economico, sociale ed occupazionale, coerentemente con il coinvolgimento e l’interazione istituzionale sancita dal richiamato documento del coordinamento politico ed istituzionale sul tema SGL Carbon”. Fa bene il presidente di An Castelli a sollevare il problema di un ennesimo ordine del giorno a cui il Sindaco e la Giunta (con 4 Assessori di An) non hanno dato corso: sappia che ormai è un destino comune quello del dimenticatoio per gli ordini del giorno consiliari. Giusto rendere pubblico un percorso che, a quanto pare, registra resistenze immotivate a fronte di una indicazione del Consiglio netta e chiara verso una destinazione pubblica e di interesse collettivo dell’area per le nuove funzioni del lavoro e dello sviluppo in un quadro urbanistico compatibile con il futuro Prg: è questo il senso del protocollo successivo del 19 gennaio 2007 che è ancora nel cassetto del Sindaco. Ne parleremo ben volentieri in Consiglio ed in città. Ma non c’è niente da decidere, c’è solo da fare!