L'assessore: «Non cè mai stata una scelta operata allinsaputa del Comune»
Celani si lamenta per non essere stato informato di una riunione svolta ad Appignano e di una mia mancata risposta ad una sua lettera del 5 dicembre scorso. Osservo che il primo cittadino ha la memoria corta ed è bene che in questa sede provveda a rinfrescargliela. Nel dicembre scorso, esattamente il giorno 22, ho risposto in prima persona alla lettera del sindaco Celani e proprio in quella corrispondenza ribadivo che tutte le scelte operate, attraverso il coinvolgimento di Prefettura e Comune di Ascoli Piceno, erano il frutto di scelte enunciate e condivise negli incontri con i rappresentati dei singoli Enti. Non c’è mai stata una scelta operata all’insaputa del Comune ascolano, dato che l’ Amministrazione è stata sempre rappresentata. Anzi, il percorso realizzato dalla giunta regionale è stato quello di invitare sempre tutti gli organismi pubblici coinvolti alla risoluzione dei problemi e di attuare quanto deciso durante le riunioni collegiali, cercando soprattutto di accelerare la fase relativa ad una sistemazione dignitosa per i Rom. Ritengo di aver operato nel completo interesse della comunità di Appignano del Tronto, non ritengo di aver trascurato le buone intenzioni degli amministratori che hanno collaborato con me e di non aver mai escluso nessuno, compreso il sindaco Celani. Questi sono i fatti riscontrabili oggettivamente. Inoltre, mi preme sottolineare al segretario provinciale dei Popolari Udeur di Ascoli Piceno, come ho già fatto notare in un precedente comunicato stampa, che le condizioni per l’insediamento dei nomadi a Campolungo sarebbero state identiche a quelle applicate dalla Regione Marche all’Ambito Territoriale di Caccia. Visto che il Segretario provinciale dell’Udeur vuole darmi lumi circa la conoscenza della Carta Costituzionale, fatta di diritti e doveri, voglio precisare che non ho mai detto di escludere i Rom dal pagamento di affitti e bollette anche perché tale possibilità non rientra nelle mie competenze».