Tutto pronto per la manifestazione del Family Day del 12 maggio a Roma
La prima, dopo l’inaugurazione della sede Provinciale e Comunale di Ascoli, sita in Largo dei Parisani 5, si è caratterizzata con l’approfondimento, a cura di Don Luigi Nardi, della Nota della Conferenza Episcopale Italiana a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto.
In conclusione dell’interessante approfondimento è stata riconfermata la volontà della Democrazia Cristiana e del suo quadro dirigente, a partire dal Segretario Nazionale prof. Pizza, a prendere parte alla manifestazione del Family Day del 12 maggio a Roma.
L’altra iniziativa, di fronte ad una platea attenta ed interessata, si è sviluppata con la tavola rotonda, moderata magistralmente dall’ex assessore regionale DC, nonché attuale Presidente Provinciale della Democrazia Cristiana, Gino Vallesi, sul tema: “Riaggregazione al centro: come e perché?”.
Dopo il saluto del sindaco di Ascoli e del presidente della Provincia, la sintetica ma efficace introduzione del segretario provinciale DC, Domenico Fanini, ha sollecitato i relatori ad esprimersi sulla necessità di porre fine alla diaspora democristiana e sul come restituire al panorama politico italiano un unico centro moderato ispirato ai valori del cattolicesimo democratico e della dottrina sociale della Chiesa.
I qualificati relatori presenti, dall’On. Gerardo Bianco per i Popolari-Ulivo (particolarmente apprezzato il suo intervento, annunciando tra l’altro di non voler aderire al nascente Partito Democratico); al Sen. Amedeo Ciccanti per l’UDC; al Segretario Regionale Marche, Dante Merlonghi, per l’Italia dei Valori; all’On. Publio Fiori per la Rifondazione DC e all’On. Giuseppe Pizza per la Democrazia Cristiana, hanno convenuto sulla necessità di una riforma elettorale, che ponga fine all’attuale falso bipolarismo, antitetico alla governabilità, al pluralismo e alla democrazia rappresentativa, ripristinando di converso un sistema proporzionale vero con il voto di preferenza.
In tale ottica è stato sottolineato come il referendum rappresenti un grande imbroglio a scapito dell’elettorato e dei piccoli Partiti, portatori di valori, identità, tradizioni e cultura che vanno assolutamente salvaguardati.
Altra importante convergenza emersa da tutti gli interventi è stata quella di considerare irripetibile la storia della Democrazia Cristiana, ma di ritenere invece riproponibile, la sua prassi politica, la sua tradizione, la sua cultura di governo ed il suo patrimonio ideale, in una grande aggregazione moderata e di centro. In conclusione è stata avanzata la proposta di una grande Convention Nazionale sul Popolarismo, da tenere nel prossimo mese di settembre tra tutti i Partiti di centro, mettendo da parte i simboli per mettere, invece, insieme le convergenze ideali e traguardare le prossime elezioni europee con un’unica lista dei Partiti moderati.