Start, il centro-sinistra è spaccato

Start, il centro-sinistra è spaccato

Sul rinnovo del consiglio di amministrazione l'opposizione rivela la sua natura

Ricordo che il sindaco di San Benedetto, Gaspari, appena insediatosi, annunciò che occorreva cambiare quei consigli di amministrazione delle società partecipate dove il centrosinistra era  diventato maggioranza.
In particolare diceva che era improcrastinabile le sostituzione dei membri del Consiglio di Amministrazione della Start perché si doveva insediare un Consiglio efficiente ed efficace  e non spendaccione e insufficiente come quello che c’era.
Ho sempre ritenuto invece che per il centrosinistra era un problema di poltrone.
E il tempo è stato galantuomo.
Quanto verificatosi nei giorni scorsi nel corso dell’assemblea per il rinnovo dei vertici della Start è l’esatta dimostrazione che avevo visto bene.
Il problema non era l’efficienza del Consiglio di Amministrazione ma solo e soltanto di poltrone.
Occorreva mantenere gli impegni presi in campagna elettorale.
E così in un clima surreale (oltre  a me erano  presenti soltanto il presidente della Provincia, Massimo Rossi, e il sindaco di Monteprandone) i rappresentanti del centrosinistra hanno  dato vita ad un teatrino davvero  singolare.
Assente il sindaco di San Benedetto, che ha cercato di rinviare l’assemblea, forse perchè non aveva raggiunto un accordo preliminare?, i locali della presidenza della provincia hanno  visto un ribollire di incontri, un andirivieni  di rappresentanti del centrosinistra che cercavano evidentemente un accordo; l’ ufficio del presidente Rossi era una via vai continuo di chi chiedeva un rinvio e di chi voleva andare avanti.
Ho assistito sbigottito a questa “movimentata” riunione, molto deprimente per i valori della politica e per il senso delle Istituzioni.
Un’assemblea che ha visto anche l’intervento del segretario degli ormai prossimi ex Ds, Mauro Gionni, che, onestamente, ha  riconosciuto essersi trattato di una bassa operazione di spartizione di poltrone, senza alcuno spazio per la ricerca di contenuti e valori condivisi.
Pensare che per il sindaco Gaspari, ormai prossimo ex Ds e ormai prossimo Pd, il centrosinistra era apportatore di efficienza e per questo occorreva cambiare il Consiglio di Amministrazione della Start.
Evidentemente non era un problema di efficienza ma solo di potere; un problema di spartizione delle poltrone, e un  centrosinistra pasticcione non è stato nemmeno in grado di fare in maniera efficiente, diviso com’è da mille rivalità interne.