Un bilancio fatto da più tasse e meno servizi

Un bilancio fatto da più tasse e meno servizi

L’aumento dell’Irpef non è operazione obbligatoria

Così blindato che anche qualche emendamento presentato dagli stessi consiglieri di maggioranza è stato fatto ritirare per farne un blando ordine del giorno che, come d’abitudine, ormai non verrà eseguito.
Strano atteggiamento della maggioranza: fuori dal Consiglio, anche in TV, strepita e grida allo scandalo ed in Consiglio si acquieta con buona pace dei cittadini ascolani. Dopo i vari caffè al mese con gli aumenti degli ultimi anni ecco l’ora di pagare anche l’intero pranzo con l’addizionale Irpef al massimo, che porterà, forse, a realizzare due campi di calcio in erba sintetica.
Sui risparmi le affermazioni si commentano da sole, e lo fanno anche i Revisori dei Conti: non c’è un piano per il personale che andando in pensione genera un automatico risparmio per il Comune: un principio che non richiede l’intervento di nessun “statista”.
Ma ai Consiglieri, al personale ed alle rappresentanze sindacali comunali nessuno dice niente.
Nessun margine di discussione e nessuna “pausa di riflessione” come anche richiesto dai banchi della maggioranza, prima che qualche consigliere del centrodestra cambiasse idea all’ultimo momento per approvare un bilancio che pone in evidenza l’aumento al massimo dell’addizionale Irpef, la diminuzione delle ore di assistenza nei servizi sociali (meno 8% sulle 45.000 ore del 2006), il depauperamento delle società partecipate che vengono spolpate del capitale sociale usato per fare cassa (introiti in bilancio per oltre 3.500.000,00 euro). E dire che l’aumento dell’Irpef non è operazione obbligatoria imposta dal Governo, ma necessità locale di far quadrare i conti tanto che, per ammissione dello stesso Sindaco, a fronte di 350.000 euro in meno da Roma eccone spuntare 1.660.000 euro dai cittadini ascolani ovvero 5 volte di più.
Tanta disponibilità sulla stampa al confronto non trova né riscontro in Consiglio né negli atti adottati che restano contraddittori con quanto affermato pubblicamente e tanto per cambiare l’assessore Viscione che ancora guarda indietro e ricorda Allevi distraendosi dalle prospettive per un futuro di cui anche lui ha la responsabilità, condividendo anche lui il silenzio sulla nota della Corte dei Conti di cui ancora aspettiamo la “relazione degli Uffici Comunali”.
A pagina 97 della relazione al bilancio la Giunta scrive infatti di “aver completato il risanamento strutturale del bilancio”, mentre il Collegio dei Revisori a pag. 46 nella sua relazione afferma: “gli equilibri vengono garantiti da entrate eccezionale per 3.185.600,00 euro”, entrate eccezionali ovvero una tantum ma anche molto aleatorie se è vero che il Collegio si sente di affermare, sempre a pag. 46 di “verificare con attenzione quelle entrate eccezionali”.
Abbiamo un’idea di trasparenza diversa: abbiamo tentato, dopo dodici ore di discussione di evidenziarlo in Consiglio, ma non ci è stato possibile neppure proporre emendamenti tanto era bloccato il bilancio. Il sindaco ha parlato per 40 minuti ed altrettanti l’assessore Viscione, di fronte agli scranni completamente vuoti della maggioranza. Solo 5 svogliati consiglieri di centro destra erano seduti, pensando ad altro, quando parlava il sindaco sul bilancio. Gli altri erano indaffarati al bar a mangiare.
Non ci è stato concesso nemmeno una pausa di un ora per la sospensione dei lavori del Consiglio. Tanta era la fretta di far approvare il Bilancio e la paura della mancanza del numero legale alla ripresa dei lavori.
Il Consiglio non ha voluto discutere dell’esenzione Irpef fino a 15.000 euro di soglia d’esenzione ed ora se ne accorgeranno quanti, al momento del saldo dell’imposta, a novembre conguaglieranno l’aumento dell’addizionale Irpef (che serve solo per la cassa corrente) dopo aver verificato che i ticket per la mensa non sono diminuiti come le rette degli asili nido, tanto per fare alcuni esempi e qualche centinaio di strisce blu di parcheggio aumentate.
Non dica il Sindaco alla minoranza sulla collaborazione perché così nessuno capirebbe come mai i Consigli vengono convocati ormai sistematicamente in seconda convocazione, quando bastano 14 consiglieri (la maggioranza ha 25 consiglieri) per svolgere i lavori: il problema politico c’è nel centrodestra tanto che Sindaco e Presidente Camela decidono di far a meno di 11 consiglieri di centrodestra per approvare le delibere.
Ed anche sul bilancio qualche assenza ed un astenuto non possono essere celati dietro una polemica con la minoranza. E corretta informazione vorrebbe che si dicesse a che quando si stavano per perdere risorse di bilancio la minoranza ha garantito e votato provvedimenti su cui il centrodestra non ha garantito il numero legale. O perché non ricordare che nei documenti di programmazione non esisteva neppure una parola sul lavoro e sull’occupazione, sulla realtà economica e sociale della città? O questi sono solo problemi della minoranza? La nostra opposizione non è mai a scapito della città e dei cittadini che non possono sempre pagare per le responsabilità di chi per anni non ha fatto niente per Ascoli, per il risanamento del bilancio, per riattivare dinamiche di sviluppo ma ha solo pensato a poltrone, ruoli e a fare la vittima di un sistema di maggioranze che in Provincia e Regione sono di segno contrario.
Qualche assenza, un astensione nella maggioranza sono segnali di un bilancio che non piace e se non è “digeribile” non è certa colpa di una minoranza che anche in Commissione ha proposto ragionamenti e suggerimenti, ma inutili come se venissero dalla… maggioranza! In Consiglio c’è l’anima della democrazia, ma le regole sono sempre interpretate con la forza dei muscoli da una maggioranza agitata ma silenziosa.
Sono otto anni che il centro destra aumenta le tasse agli ascolani, dando le colpe ad altri. Bel modo di governare. Il conto alla fine, lo presenteranno i cittadini al momento del voto!