La mozione originaria presentata da Gianluca Vagnarelli di Rifondazione Comunista è stata emendata in alcuni punti ed è passata in consiglio provinciale con i voti della maggioranza. Brugni di Alleanza Nazionale ha votato contro poiché ha ravvisato che dietro quella mozione in realtà si celasse un disegno politico contro il Comune di Ascoli (proprietario della discarica).
Per la verità nel corso degli interventi dello stesso Vagnarelli, di Fabrizio Cesetti e quelli accorati di Domenico e Re e Cinzia Peroni, è apparsa chiara la situazione della discarica e lo spirito della mozione. Se da un lato gli abitanti di Castel di Lama e di Appignano del Tronto lamentano un annoso problema di insopportabile cattivo odore, emerge anche più angosciante lo stato di precaria salute dei lavoratori che operano nella discarica.
Alcuni di essi sono affetti da patologie cutanee, altri di problemi respiratori. Ora si stanno sottoponendo a specifici esami per verificare se esista un nesso di causalità tra il lavoro in discarica, in quelle condizioni, e i mali che li affliggono.
L'assessore Emidio Mandozzi ha sollecitato la commissione ambiente a superare la problematica attuale legata all'emergenza verificando percorsi diversi per superare lo smaltimento che non siano legati a realizzazioni o sfruttamento di discariche. Il consiglio provinciale ha approvato a maggioranza anche l'aumento di capitale, da 40 mila euro a 90 mila, in Tecnomarche.
Il parco scientifico e tecnologico a prevalente capitale privato (60%) che, come ha illustrato il vice presidente Mandozzi, può avere un ruolo importante per lo sviluppo delle imprese nelle Marche del sud essendo fucina di innovazione tecnologica da seminare nelle aziende marchigiane e picene.
La minoranza è uscita dall'aula al momento del voto per il metodo e l'urgenza con cui si è chiesta l'approvazione della delibera. Anche la Provincia di Macerata è entrata nella società con 80 mila euro di capitale.