Non giratevi se siete testimoni di un sopruso

Non giratevi se siete testimoni di un sopruso

Gian Mario Spacca, giusto riportare al centro la riflessione sulla persona

Il ministro, sul palco del Teatro delle Muse, si è seduto ad un banco di scuola, insieme agli studenti, al presidente della Regione Gian Mario Spacca, all’assessore regionale all’Istruzione, Ugo Ascoli, a Flavio Lotti coordinatore della Tavola della Pace. “Non avrete dubbi – ha esordito il Ministro con una battuta- che in questo momento è più scomoda la poltrona di ministro alla Pubblica Istruzione che la sedia di un banco.” Poi ha ringraziato studenti e insegnanti per queste due giornate di riflessione sulla pace, per il loro impegno e per l’esempio che danno: “Voi siete la vera scuola, non quella che appare oggi sui media. Siamo in un momento di particolare preoccupazione che ci coinvolge tutti. La Scuola può continuare a svolgere il suo ruolo educativo se resta autorevole e credibile. Allora, non giriamoci dall’altra parte se assistiamo ad un abuso ad un compagno. Anche così si costruisce la pace.” Il ministro ha sottolineato che purtroppo ancora troppi ragazzi e ragazze subiscono soprusi e violenze alla presenza di insegnanti e compagni, senza che nessuno si interessi di loro o denunci il fatto. “Questa non è tolleranza – ha detto-  è lasciare sola una vittima. Non c’è pace se non siamo prossimi all’altro. Assumersi le responsabilità dei propri doveri significa rispetto delle regole che è rispetto per noi stessi.” Poi Fioroni ha richiamato il ruolo dei genitori come principali artefici dell’educazione dei giovani, “la Scuola può aiutare nel costruire un modello educativo che va condiviso con la famiglia, ma non sostituirsi ad essa. I “No” detti dai genitori sono altrettanto indispensabili dei “Si”, perché la Scuola possa sviluppare e trasmettere valori come la pace. “Qui oggi – ha concluso Fioroni - c’è una profonda consapevolezza che ognuno di noi è strumento di pace, che la pace nasce dall’armonia con se stessi. Ma la Scuola prima di fornire competenze agli allievi, deve agire per formare gli uomini.“

Anche il presidente Gian Mario Spacca, dopo aver espresso l’orgoglio delle Marche per aver ospitato una simile iniziativa, ha sottolineato che “l’intenzione di pace nasce dal nostro cuore, dal contatto profondo con la propria coscienza ed è importante che in questi due giorni al centro della riflessione sia stata riportata la persona. I giovani di questo Meeting – ha detto- ci danno esempi positivi e il mondo degli adulti si deve piegare a queste riflessioni, a questo esercizio di amore che deve partire appunto per primo dalla famiglia, poi dalla scuola e da ognuno di noi. E le istituzioni politiche, fatte di persone, devono dare prova di testimonianza attiva di pace e di valori positivi.” Spacca, citando diverse iniziative, ha poi ricordato che le Marche sono terra aperta al futuro e terra di accoglienza: da “Agorà dei Giovani” il prossimo settembre, a “ Europa e non solo” sull’incontro con le scuole del bacino Mediterraneo a Senigallia, città anche dell’istituto Alberghiero “Panzini” “aperto all’ospitalità di ragazzi stranieri che qui si formano e ritornano da protagonisti nel loro Paese.” A dimostrazione che le Marche sono sensibili ai temi dei giovani e della pace, Spacca ha ricordato che il prossimo 10 dicembre- non a caso data del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani -  la  Giornata delle Marche sarà dedicata ai giovani e alla riflessione sul loro futuro.

Due giornate emozionanti e piene di spunti per migliorare, le ha definite l’assessore regionale all’Istruzione, Ugo Ascoli che ha evidenziato come le Marche siano una regione di pace dove nell’80 per cento delle scuole si insegna a “fare pace” . Cinque i punti chiave comunicati dall’assessore al Ministro Fioroni, emersi anche dai frequentatissimi gruppi di lavoro tra ragazzi e insegnanti: stare bene a scuola,  in un ambiente confortevole e armonico; favorire la stabilità del gruppo docente; la pace non come materia aggiuntiva , ma ad integrare gli altri insegnamenti; la formazione degli insegnanti che è decisiva per pilotare il cambiamento; forme di incentivazione a progetti di pace.

Flavio Lotti ha quindi consegnato al Ministro il documento conclusivo di impegno del Meeting: la “Carta di Ancona” firmata da studenti, docenti, dirigenti scolastici, genitori, associazioni, Enti locali, Regioni ed elaborata sulla base dei lavori realizzati dalle scuole marchigiane.  L’impegno in sette buoni intendimenti è: imparare ed insegnare la pace; trasformare la scuola in luogo di pace; vivere l’educazione alla pace come sfondo integratore del processo formativo; pace come promozione di diritti umani e della giustizia; consapevolezza dei doveri e delle responsabilità; elaborare piani dell’offerta formativa territoriale per condividere i bisogni della comunità; scuole dell’autonomia come luoghi di formazione della cittadinanza per tutta la comunità. Al termine del Meeting il ministro Fioroni ha anche sottoscritto un protocollo di intesa con il coordinamento degli Enti locali per la Pace e i Diritti umani, in vista delle celebrazioni nel 2007-2008 del 60° anno della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, della promulgazione della Costituzione Italiana, della proclamazione dell’Anno Europeo del Dialogo interculturale.