Oltre naturalmente alle incompatibilità e le ineleggibilità.
E’ una battaglia che il nostro partito, il PdCI, sta portando avanti da molti anni. Senza successo a quanto pare! Nel Partito dei Comunisti Italiani vige un regolamento etico che prevede che nessun eletto nelle amministrazioni possa ricoprire altri incarichi: non solo nelle società, ma addirittura anche negli enti di secondo grado, consorzi e aziende. Una sorta di incompatibilità interna auto gestita, condivisa da tutti gli iscritti dei Comunisti Italiani. E’ una prassi e un codice comportamentale morale che ci piacerebbe fosse esteso a tutto lo schieramento di centrosinistra. Non si troverà nessun consigliere (o assessore) comunale, provinciale e regionale dei Comunisti Italiani che rivesta altri incarichi pubblici. O fai il consigliere e/o assessore o fai altro!! E’ una scelta puramente di democrazia e, anche, soprattutto strategica nel tentativo di far crescere nuovi quadri sia politici che amministrativi scegliendo tra le professionalità più pertinenti per quel ruolo.
Al di là delle decine di articoli di legge, sentenze del TAR e della Corte Costituzionale che sanciscono chiaramente il punto delle ineleggibilità e dell’ incompatibilità e i casi di decadenza dagli incarichi, la vicenda va affrontata anche sotto l’aspetto puramente politico.
Di opportunità politica e, soprattutto, di differenza e di scarto ideale del centrosinistra nei confronti dell’avvilente atteggiamento del centro destra circa il conflitto di interessi e dell’etica e della morale politica. Non osiamo pensare che anche il centro destra possa fare lo stesso, con tutti i casi di incompatibilità registrate in questi mesi sia a livello locale che nazionale, con tanto di conflitti di interesse di berlusconiana memoria.
Al tal proposito mi viene da chiedere al Segretario comunale della Nuova Dc, Francesco Petrelli che solertemente con una nota afferma di essere d’accordo con Gionni: come mai non è stato altrettanto tempestivo e solerte quando si parlava di incompatibilità e cumulo di cariche (nelle società di capitali e/o partecipate) dei vari assessori e sindaco, “che albergano come è noto” (usando le sue stesse parole) nelle file di questa amministrazione ascolana a Lui molto vicina?
E’ deprimente assistere allo spettacolo di sindaci e presidenti di Regione e di Provincia che nominano consiglieri e assessori nelle società di capitali e partecipate o negli enti di secondo grado (subendo a volte le pressioni dei diretti interessati).
Ed è sotto gli occhi di tutti il corto circuito istituzionale che si genera quando gli stessi una volta scelti per ulteriori incarichi diventano più funzionali ai sindaci e/o dei presidenti che li hanno nominati. In questo modo i consiglieri, nominati in altri incarichi, diventano più vincolati agli stessi sindaci e/o presidenti e sempre meno ai loro partiti di appartenenza. Insomma si risponde più al sindaco che alla propria segreteria di Partito. E’ la fine della politica affidata ai partiti e l’apoteosi dei personalismi e degli individualismi. Sarebbe necessario rimuovere, con molta umiltà, tutte le forme di incompatibilità create dal centrosinistra, a tutti i livelli. Noi ci mettiamo a disposizione e siamo pronti al dialogo e alla discussione. Ora dalle parole si passi ai fatti.