Diciamo così perchè non è garantito un assenso politico per un'operazione che l'attuale maggioranza ha sempre considerato inopportuna. La disponibilità dei proponenti di attrezzare le sale per l'utilizzo convegnistico oltre che per le proiezioni cinematografiche appare infatti come un requisito indispensabile, ma non di per sè sufficiente a garantire il rispetto del fine per il quale il palazzo dei Congressi fu costruito: incentivare il turismo e portare beneficio a tutta la città. Pur riconoscendo, nella sostanza, la validità delle motivazioni che hanno portato a questa scelta, Rifondazione ritiene necessarie alcune garanzie: 1) Il nome commerciale della struttra dovrà rimanere Palazzo dei Congressi, a tutela del fine per cui la struttura fu costruita. 2) Un'area consistente del palazzo dovrà essere destinata a un esclusivo utilizzo pubblico, con ingresso indipendente, di totale proprietà e pertinenza del Comune. Pensiamo a questo spazio come ad un'area al pianterreno utile per creare sedi di associazioni e comitati di quartiere (Porto D'Ascoli Mare e Quartiere Europa); nello stesso spazio sarà possibile destinare una o più stanze a punti informativi per il turista estivo. 3) Tutte le attività interne al Palazzo dovranno essere compatibili con la natura convegnistica. In particolare sono esplicitamente vietate tutte quelle attività di sale giochi, slot machines, scommesse, come pure tutte le attività non conformi al target cui si rivolge l'attività convegnistica. Sui queste attività permanenti il consiglio comunale dovrebbe avere diritto di veto. 4) Internamente ed esternamente qualunque materiale pubblicitario dovrà essere contestualizzato senza intaccare l'attuale impatto della struttura, e comunque non invadente. 5) I 36 giorni di disponibilità per il Comune dovranno riguardare esclusivamente la sala di maggior capienza;per le altre sale dovrà essere indicato un congruo numero di giorni supplementari. 6) La dotazione di parcheggi del progetto originale è inadeguata; il palazzo dovrà essere autosufficiente anche sotto questo aspetto, prevedendo nel prossimo futuro la costruzione di un capiente parcheggio interrato. Qualora l'Ati fornisse le garanzie indicate, pensate per il bene di San Benedetto e dei sambenedettesi, Rifondazione Comunista non negherà l'assenso per l'operazione.