la politica con la gente, con la vita quotidiana della città, significa ricollocarla nella sua dimensione di valore creativo e di architettura della città dell'uomo. Anche per questi motivi è necessaria" la nostra identità". Consapevoli che un partito ha peso e prospettive di futuro non solo in relazione dei voti che esprime, al consenso del corpo elettorale, ma ritrova sé stesso nella capacità di elaborare idee e di rispondere alle attese della collettività. La domanda è: come può la politica essere fedele alla sua missione? La verità è che la politica, e la capacità di amministrare le nostre città, province, regioni hanno perduto quello che Giorgio La Pira chiamava il dono della Speranza, la profezia sull'uomo, il senso dei fini che edificano la storia e inaugurano i tempi nuovi. Ritengo però essenziale l'impegno ad approfondire la conoscenza dei valori che caratterizzano una presenza politica, ciò che ci differenzia dagli altri, avvicinandoci ad alcuni (Casa delle Libertà), in questa Babele di inizio del III Millennio. Un partito ancorato alla realtà che lo circonda, alla gente, che dia voce e dignità alla base, dove le tessere significhino uomini militante e il consenso non serva per essere utilizzato come riserva di caccia da alcuni. Ed è proprio in questa specifica identità, che noi democristiani mettiamo in gioco il nostro futuro, convinti come siamo e che sia anche il futuro democratico dell'Italia. Impegnati a costruire un'area moderata punto d'incontro e aggregazione della società. Necessità politica culturalmente adatta ad esprimere la moderazione ed il ragionamento. Occorre una sintesi, fra la capacità di volare alto, di pensare in grande, con la pochezza dei mezzi a nostra disposizione. Prezioso è l'impegno di ciascuno di noi, di quanti intravedono nella politica lo strumento utile al raggiungimento del bene comune.