/Da Petrelli auguri a Barboni per la sua nomina a capo dell'Udeur
Da Petrelli auguri a Barboni per la sua nomina a capo dell'Udeur
Dal segretatio Dc i complimenti per la presidenza provinciale
l’impulso al territorio, la tutela dell’ambiente, l’innovazione, la formazione continua e il sostegno alle piccole e medie imprese”, non si faccia tirare per la giacca dalla Sinistra radicale, che comunque continuerà ad imporre l'agenda all’intero Centrosinistra.
“A Barboni – ha proseguito Petrelli della Nuova Dc di Gianfranco Rotondi – mi piace ricordare l'iniziativa dell’Udeur, in particolare del leader, Clemente Mastella di mettere intorno ad un tavolo tutti i democristiani ovunque collocati per discutere della riforma elettorale con l'occhio a liste comuni per le europee. Una scelta coraggiosa e utile per il Paese. Una cosa, però, sono i democristiani altra cosa sono gli appartenenti al Partito popolare europeo. I primi sono l'asse portante del Ppe, i secondi raccolgono molte altre forze moderate non democristiane. È tempo che si dia rapidamente vita a questo tavolo di confronto sollecitato proprio da Mastella”. “Dalle questioni bioetiche a quelle economiche, dalla visione di politica estera al ragionamento sulle riforme- ha sottolineato Petrelli, ribadendo la scelta per il fronte guidato da Berlusconi, a cui assegna il ruolo di un De Gaulle italiano -, mi sembra piuttosto che ci sia una variegato arco di forze post-democristiane che hanno posizioni simili: Forza Italia, Udc, Dc, Udeur, Margherita, in fondo anche l'Italia dei Valori.
“L'Italia si badi bene, però, non ha bisogno di neocentrismo. Casini, ad esempio, da politico leale – ha concluso Petrelli, della Democrazia Cristiana per le autonomie - dice chiaramente cosa bolle nel pentolone: il trio Casini-Rutelli-Mastella parla di Pacs, ma pensa al neocentrismo. Dimenticano che in Italia il centrismo lo fece un partito laico come la Dc senza nessun tipo sudditanze, ma con la capacità di unire e non di dividere innanzitutto i cattolici e, poi, tutto il Paese. L'Italia non ha bisogno del neocentrismo, semmai di un risorgimento culturale dei cattolici democratici”.