La vicenda risale al 2005, quando venne convocato un consiglio comunale urgente
La vicenda risale al 2005, quando venne convocato un consiglio comunale urgente per l’emissione di un BOC (Buono Obbligazionario Comunale) al fine di finanziare alcune opere pubbliche, quali: il restauro delle mura castellane, il marciapiede attorno alle mura, l’asfaltatura delle strade e la manutenzione della scuola media. I due consiglieri contestarono la convocazione d’urgenza, fissata a seguito di comunicazione della Cassa Depositi e Prestiti per l’estinzione dei vecchi mutui, evidenziando anche la mancanza di tempo per l’esame della documentazione. In effetti, a seguito di contatti con gli uffici comunali, il capogruppo Veroli ebbe nelle sue mani gli atti circa 23 ore prima della seduta, anziché le 24 ore previste dal regolamento, anche se, partecipando alla seduta consiliare, vengono sanate ogni eventuali carenze. Tuttavia, a seguito del ricorso presentato ed in attesa di giudizio, Banca Unicredit, non diede seguito alla obbligazione, secondo un principio di cautela. Successivamente le mutate situazioni di mercato non resero più conveniente procedere all’operazione finanziaria e alcuni atti vennero revocati. In conclusione l’attività dei due consiglieri comunali, sulla cui legittima azione nulla si eccepisce, ha prodotto la mancata sottoscrizione del BOC da parte dell’istituto di credito con la conseguente mancata esecuzione delle opere pubbliche programmate, l’aggravio delle spese di manutenzione degli immobili a causa dei lavori non ancora eseguiti, le spese difensive dell’ente locale, il rimborso ai ricorrenti. Quindi, oltre ai danni arrecati all’ente locale, anche la beffa di dover rimborsare ai ricorrenti circa 1500 € di spese di giudizio che graveranno, ancora una volta, sui cittadini contribuenti.