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Sostenibilità, la giunta delle Marche approva l'atto
Molti i temi da approfondire, dall'educazione ambientale al sostegno dei prodotti biologici
“L’approvazione della STRAS - dichiara l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani, che ha proposto l’atto - segna un momento cruciale della politica regionale. Adottando l’atto, sulla scia degli impegni e delle strategie internazionali, europee e nazionali, la Regione riconosce infatti il ruolo trasversale delle politiche ambientali che consentirà la revisione delle politiche economico-territoriali in chiave sostenibile”.
La STRAS si articola in 4 filoni: clima e atmosfera, natura e biodiversità, ambiente e salute, gestione delle risorse naturali e dei rifiuti. “I cambiamenti climatici in atto ormai da diversi anni - ha aggiunto Amagliani - sono oggi sotto gli occhi di tutti, sotto forma, purtroppo, di eventi estremi disastrosi e sempre più frequenti. La questione dei cambiamenti climatici è il tema dirimente delle prossime politiche ambientali perché rimandare ulteriormente le risposte politiche non è più possibile per salvaguardare il benessere delle future generazioni e anche della nostra”.
Sulle risorse idriche, l’acqua rappresenta un patrimonio comune dell’umanità da tutelare e da gestire pubblicamente: un concetto chiaro per la Regione Marche tanto da averlo trasfuso in una legge regionale specifica. Quanto al problema rifiuti, come già ribadito in passato, sarà necessario applicare la regola delle cinque “erre”: riduzione, raccolta differenziata, riutilizzo, riciclo, recupero di materia.
L’assessore Amagliani ha ricordato infine un ulteriore valore aggiunto dell’atto approvato dal Consiglio. La STRAS è stata infatti elaborata internamente alla Regione senza ricorrere a costosi incarichi esterni, grazie al sostanziale contributo dei componenti, di cui molti precari, dell’Autorità Ambientale Regionale.
Altro elemento di novità è rappresentato dalla concretezza del documento. La STRAS tiene conto degli atti e dei piani regionali di settori ed è calata sulla realtà; è attuabile, gestibile e finanziabile. Ogni argomento trattato elenca strumenti e azioni che possono essere finanziate. La Regione Marche fino al 2013 può del resto vantare una dotazione di fondi europei molto cospicua e può quindi attivare interventi sia da parte di soggetti pubblici e privati per far sì che le politiche ambientali diventino l’asse centrale di ogni strumento di sviluppo.
Il Consiglio ha ritenuto opportuno sostituire le parole “sviluppo sostenibile” con “sostenibilità” per rimarcare il fatto che oggi va riconsiderato il concetto stesso di sviluppo. Questo non va letto in correlazione al PIL ma ad altri indicatori del benessere dei cittadini e dello stato di salute dell’ambiente, come bene mettono in evidenza già da diversi anni i sostenitori della “decrescita”. Lo stesso Consiglio ha poi approvato una serie di emendamenti per rafforzare la portata dell’atto. È stato previsto infatti un aggiornamento entro 180 giorni, rafforzando in particolare alcuni aspetti come: l’educazione ambientale, premi per i comportamenti “virtuosi” degli enti pubblici e delle imprese, semplificazione amministrativa per le imprese ecocertificate, contabilità ambientale, interventi per la mobilità sostenibile, sostegno dei prodotti biologici, l’azione volta a favorire modelli di consumo “critico”, vendita dei prodotti alla spina, utilizzo di prodotti non monouso e/o monouso biodegradabili, centri di riuso/scambio dei materiali, raggiungimento delle nuove percentuali di raccolta differenziata, inserimento nei bandi pubblici di criteri ambientali per favorire gli acquisti pubblici verdi.