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Rom Appignano, il Comune chieda un tavolo alla Prefettura
La Provincia deve tutelare anche le condizioni dei bambini
la problematica dell'insediamento Rom ad Appignano del Tronto è stata posta per la prima volta all'attenzione di questa Amministrazione Provinciale dal Sindaco, M. Nazzarena Agostini, con lettera datata 11 ottobre 2005. Nella nota (allegato1) si evidenziano una serie di emergenze inerenti l'insediamento e perduranti da circa 10 anni, riguardo sia le condizioni igienico sanitarie del luogo, sia le difficoltà di inserimento della stessa comunità nel contesto sociale di Appignano, sia il rischio rappresentato dalle possibili istituzionalizzazioni dei minori con conseguenti oneri a carico dell'Amministrazione che risulterebbero insostenibili per le finanze del Comune.
Nella lettera il Sindaco chiede la collaborazione di tutte le principali Istituzioni presenti nel territorio per la costituzione di un tavolo operativo che possa affrontare concretamente e risolvere l'annosa questione. In questa fase entra in gioco la provincia che si fa carico di interloquire con il Prefetto allora supplito dalla Dott.ssa Marchetti in attesa dell’arrivo dell’attuale Dott. Cifelli , la sottoscritta, Canigola, rappresenta il problema di cui naturalmente la Dott.ssa Marchetti si fa carico convocando quindi un tavolo al quale vengono invitati: Presidente della provincia, l’assessore regionale Marco Amagliani, la sottoscritta, l’assessore ai servizi sociali del comune di Ascoli P., il Sindaco del Comune di Ascoli,il presidente dei comuni della vallata che allora era Corradetti, il coordinatore dell’ambito dott. Ficcadenti i carabinieri della stazione di Appignano.
Gli impegni che vennero presi dopo la prima riunione furono i seguenti:
Appignano e i Comuni della vallata avrebbero dovuto presentare alla regione un progetto di risanamento dell’area in attesa dell’individuazione di un area di lunga sosta per un massimo di 30 persone;
Il sindaco di Ascoli dopo il risanamento dell’area avrebbe sospeso l’ordinanza di sgombero;
Il presidente dei Comuni della Vallata si impegna a presentare all’ordine del giorno del comitato dei Sindaci un progetto per individuare un’area da attrezzare per ospitare la comunità Rom ed insieme al coordinatore s’impegna a dare seguito al progetto d’integrazione della comunità rom anche per il prossimo anno.
La provincia di Ascoli P. s’impegna a finanziare il progetto educativo d’integrazione e di inclusione denominato “Officina Rom” che prevedeva appunto la presenza di un educatore che collegasse la Comunità ai servizi ed alle istituzioni e favorisse la scolarizzazione dei bambini e la partecipazione degli adolescenti alla partecipazione di percorsi di formazione per l’inclusione lavorativa.
Alla fine dell’incontro si stabilisce che entro il 16 dicembre 2005 alle 10.30 quelli impegnati avrebbero dovuto individuare un’area di sosta per la comunità lontana ovviamente dalla discarica di Alluce.
Alla riunione del 20 si arriva senza una proposta di area pertanto si rimarcano le emergenze igienico sanitarie, quelle sociali legate al tribunale di minorenni che nel frattempo incalza con forza e ci si impegna comunque a dare seguito alla ricerca dell’area e dei servizi per i quali ci si era impegnati. Agli impegni si associano le richieste di sopralluogo da parte dell’asur per verificare le condizioni igienico sanitarie, e si valutano se sono possibili soluzioni di smembrare la comunità in singoli nuclei familiari e quindi di individuare alloggi adeguati al numero dei nuclei nascenti siano strade percorribili.
Dopo la riunione del 20 dicembre ci sarà un nuovo incontro il 3 marzo dal quale si uscirà con gli stessi impegni ossia quelli di individuare un’area attrezzabile lontana dalla discarica di alluce che nel frattempo si è popolata di cani randagi e continue emissioni di gas pestilenziali prodotte dalla fermentazione dei rifiuti Lettere provenienti dalla Comunità terapeutica vicina a dai comuni contigui alla discarica confermano i continui odori pestilenziali che la stessa produce. Il tema è ancora vivo, tanto che domani (venerdì 26 gennaio) nella sala del consiglio comunale di Caste di lama è in programma un consiglio comunale aperto proprio su questo tema.
Nell'ultima riunione tenuta in Prefettura, i Comuni di Ascoli Piceno e di Appignano sono stati invitati separatamente ad una ricognizione approfondita delle soluzioni alternative per una migliore sistemazione della Comunità, perciò si dà il via libera per la ricerca dell’area più adeguata.di cui, come recita lo stesso verbale, si sarebbe poi dato conto in una successiva riunione.
Dopo circa 9 mesi, il Sindaco di Appignano, di propria iniziativa, torna sull'argomento portando all'attenzione dell'Assessore Regionale Magliai, come possibile luogo per la sistemazione di un insediamento provvisorio, un'area sita a Capoluogo, nel territorio comunale di Ascoli Piceno, di proprietà della stessa Regione, recentemente assegnata all'Ambito Territoriale Caccia (A.T.) per la realizzazione della sede e lo svolgimento delle iniziative collegate alle attività venatorie e faunistiche proprie delle associazioni di cacciatori.
Per questo motivo, in data 29 novembre 2006, è stata convocata dall'Assessore Amagliani, presso il comune di Appignano, una riunione estesa, oltre al Sindaco, al Presidente dell'ATC Gabriele Marinelli e al Presidente della Provincia Massimo Rossi ed alla quale anche io ero presente (allegato 3) con lo scopo di verificare preliminarmente, con i rappresentanti dell'ATC, la fattibilità della proposta.
Il Presidente Marinelli con lettera datata 28 novembre 2006 (allegato 4), ha manifestato la propria indisponibilità alla soluzione prospettata ritenendola inadeguata sia per le esigenze della comunità Rom, sia per le iniziative e gli investimenti già avviati dall'Ambito Territoriale. Inoltre, con la stessa nota dichiarava anche di non avere intenzione di partecipare alla riunione.
Ciò nonostante, al fine di verificare concretamente le reali possibilità di utilizzazione dell'area, si sono svolti sopralluoghi ed approfondimenti tecnici anche con la collaborazione manifestata dal Piceno Consid in base alla quale si è effettuata una ricognizione sulla disponibilità di eventuali aree fabbricabili idonee alle esigenze dell'ATC.
Si sono svolti ulteriori incontri ed è attualmente in corso il lavoro di approfondimento di un'ipotesi progettuale, basata sulla divisione senza interferenze reciproche della stessa area, che sembrerebbe condivisa anche dalle associazioni di cacciatori.
E' evidente che tale ipotesi, qualora fosse confermata tecnicamente idonea per entrambe le esigenze, dovrà comunque essere posta all'approvazione degli Organi e degli Enti competenti.
La Provincia ovviamente si augura che il problema si risolva prima possibile e per questo continuerà a rendere disponibili le professionalità e le risorse che le competono.
È evidente che la Provincia oltre ad avere interesse che i bambini della Comunità Rom vivano in condizioni dignitose e sicure dal punto di vista igienico sanitario e quindi su questa priorità farà il possibile per trovare soluzioni accettabili e richieste al nostro senso di civiltà è altresì vero che ha nello stesso tempo interesse che il progetto dell’ATC abbia successo e produca nuove ed interessanti stimoli sul fronte della tutela degli animali e dell’ambiente del nostro territorio.
Siamo in attesa di ulteriori sviluppi rispetto alla fattibilità del progetto: il comune di Appignano dovrà chiedere alla Prefettura la convocazione del tavolo “Rom” al quale ovviamente sarà chiamato a partecipare anche il comune di Ascoli, come sempre avvenuto fino ad oggi. In quella sede si presenterà la proposta avanzata e si terrà conto di eventuali altre proposte provenienti dai soggetti invitati al tavolo.