Il vice-presidente della Giunta Agostini duro con il Sindacato
E’ categorico il vice-presidente Luciano Agostini, che spiega che rileggendo la cronaca della conferenza stampa della CISL non emerge nessun dato a “supporto di un quadro tanto fosco”, mentre viene contestata la conferenza stampa di fine anno del governo regionale, supportata da alcune slide, con dati che fanno riferimento a fonti ufficiali.”
“Allora – si chiede Agostini – il problema qual è? E’ politico? La CISL vuole sapere quale sarà il ruolo del sindacato nei rapporti con la Regione? “L’Intesa di Programma per lo Sviluppo” - siglata da tutti, almeno nella prima parte - individua il percorso che è quello della condivisione degli obiettivi, con un ruolo di co-decisione e di corresponsabilità: una “governance con un’idea allargata di governo”. Viene superata la forse ormai logora formula della concertazione per rilanciare un ruolo più da protagonisti, in un momento in cui la stretta della Finanziaria nazionale ci costringe al rigore e a operare delle scelte.
Scelte che abbiamo assunto nel bilancio 2007, favorendo il pacchetto del welfare, quindi anche le politiche del lavoro, oltre che sanità e servizi, come prioritari. Giustamente, l’Assessore Ascoli, ieri elenca i Progetti sul lavoro, sostenendo che, pur permanendo elementi di criticità tra settori e territori, non possiamo disconoscere i risultati confermati dalle statistiche, sull’occupazione, sulle imprese artigiane e piccole-medie. La legge sul lavoro del 2005, prima in Italia, è già stata completamente attuata, con la piena condivisione delle parti sociali, in tutte le sue fasi.
Un rigore che ci ha animato anche nella sospensione della delibera di aumento delle indennità dei dirigenti”, chiedendo una riflessione ulteriore alle componenti sindacali. Se abbiamo risparmiato 431 mila euro per il 2006, vogliamo che quelle risorse non vengano utilizzate per aumentare a qualcuno l’indennità del 20%, ma distribuite perché ne traggano vantaggio anche gli altri dipendenti, premiando la loro professionalità, per evitare una “omologazione” che sarebbe solo dannosa sul piano della motivazione.
Quanto alla Sanità, sanno tutti che si sta seguendo un percorso che ha già portato ad alcune scelte. Ne comporterà delle altre e il confronto non potrà che essere serrato. Ma ci si muove all’interno di un sistema sanitario che viene riconosciuto di qualità con buoni livelli di servizio, come confermano anche le visite dei NAS.
Venendo a noi, è bene dirci quali sono i problemi in campo. Sarebbe meglio che succedesse senza lanciare “allarmi”. Non è utile dare delle Marche un’immagine che non corrisponde alla verità. Soprattutto non può essere che si intenda partire da quella analisi per affrontare la riunione del 18 gennaio. Se così fosse, forse, la stessa potrebbe anche essere inutile.”