Il Generale Vadalà confermato commissario per la bonifica delle discariche marchigiane. Terzoni (M5S) 'Bene, scandalo italiano sui rifiuti deve finire'

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Il Generale Vadalà confermato commissario per la bonifica delle discariche marchigiane. Terzoni (M5S) 'Bene, scandalo italiano sui rifiuti deve finire'

Roma - "Ieri sera il Consiglio dei Ministri ha confermato il Gen. Giuseppe Vadalà quale commissario straordinario per le bonifiche delle decine di discariche, compresa quella marchigiana della ex SGL Carbon, oggetto della condanna della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che poi nel 2017 si è tramutata in pesantissime sanzioni economiche che finora sono costate all'Italia centinaia di milioni di euro.


Grazie al lavoro commissariale molte situazioni sono state risolte ma resta ancora tanto lavoro da fare per chiudere le ultime pratiche di questa penosa vicenda. Ogni sei mesi di ritardo paghiamo all'Unione Europea 200.000 euro per ogni discarica non bonificata con rifiuti non pericolosi e 400.000 euro per quelli pericolosi.


Uno scandalo legato alle cattive amministrazioni che non si sono mosse neanche dopo la condanna, tanto che c'è stato il bisogno di nominare un generale come Commissario. A lui e al suo staff va il mio augurio di buon lavoro e ogni supporto utile a far concludere la questione quanto prima" così Patrizia Terzoni, deputata del M5S, commenta la decisione del Consiglio dei Ministri di rinnovare l'incarico al Gen. Vadalà per la bonifica delle discariche italiane oggetto della condanna della Corte di Giustizia UE.


"Gli ultimi dati a scala nazionale ci dicono che grazie al lavoro commissariale vi è stata una riduzione della sanzione semestrale da € 42.800.000 nel marzo 2013 - le sanzioni erano anche retroattive - a € 6.600.000,00 nel dicembre 2020. Il generale, durante il suo lavoro, ha dovuto inviare 26 informative per 19 differenti Procure della Repubblica territorialmente competenti, individuando 130 fattispecie di reato contro la P.A., 16 per inquinamento ambientale, 15 per omessa bonifica e 4 per traffico illecito di rifiuti, effettuando a tale scopo 182 sopralluoghi nei siti di discarica abusivi di cui ne sono stati attenzionati in particolare 43.


Insomma, questo è il quadro di questo scandalo in cui purtroppo è entrata anche le Marche con il sito della SGL Carbon di Ascoli Piceno, con rifiuti pericolosi. Questo è il risultato di anni di menefreghismo e sciatteria, se non peggio, attorno alla questione rifiuti." conclude la Terzoni.

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