Contro il Covid-19 noi sposiamo un incontestabile dogma scientifico: prevenire è meglio che curare.
Il Gruppo consiliare “Insieme a Fioravanti per Ascoli” e l'assessora comunale Monica Acciarri ne sono segno tangibile.
I freddi numeri di una elementare analisi politica ad Ascoli Piceno e nelle Marche danno la fotografia di una comunità che dice quello che vuole e ciò che non vuole:
alle elezioni regionali del 2015 il PD nelle Marche aveva ottenuto il 35,12% dei voti; nella città di Ascoli Piceno il 34,20%.
Alle elezioni regionali del 2020 il PD nelle Marche ha ottenuto il 25,11% dei voti; nella città di Ascoli il 21,74% dei voti.
Dopo una perdita secca del 13% dei voti, ci sorprende un recente comunicato del PD ascolano per la grave distorsione di argomenti cruciali nel contrasto al Covid 19 nelle scuole, oltre a strumentali ed insensati attacchi politici. Forse il colpo è stato troppo duro.
Chi ha dettato il comunicato continua ad alimentarsi della stessa presunzione con la quale ha appena finito di governare in malo modo la Regione Marche conseguendo un risultato storico: far sventolare la bandiera del centrodestra su Palazzo Raffaello per la prima volta nella storia di una regione da sempre di sinistra.
Si stravolge la realtà riuscendo a scrivere addirittura di sconfitte elettorali di Monica Acciarri che, dal canto suo, ha raccolto oltre 3400 voti da parte di elettori che hanno chiesto – ed ottenuto - un cambio di amministrazione della Regione Marche per la cattiva gestione del post-sisma, della sanità, delle infrastrutture, dell'agricoltura per citare le materie principali.
Costoro pensano di pontificare, quasi fossero il virologo Anthony Fauci, di prevenzione e cura in tempo di Covid e non sanno neppure cosa sta accadendo. Il sindaco Marco Fioravanti si affida invece agli esperti prima di prendere una decisione in materia medica.
La superficialità degli esponenti regionali e comunali di questo PD in un frangente così preoccupante non è davvero commentabile. Con superbia si scrivono comunicati senza conoscere la differenza tra un termoscanner e un termometro elettronico, di quelli per così dire a pistola; questi ultimi le scuole li hanno, ma li utilizzano solo nel caso che qualche bambino lamenti un malessere e allora viene misurata la temperatura.
In modo “squisitamente bipartisan”, la Regione Veneto e la Regione Campania hanno deciso di mettere i termoscanner nelle scuole. Ora se il Pd ascolano dell'ex vicepresidente Anna Casini non volesse proprio prendere in considerazione il Veneto per il suo colore politico, che ne pensano di uno del PD come il governatore De Luca (uno che è stato rieletto con il 69,48%) che decide come il sindaco Marco Fioravanti e l'assessora Monica Acciarri sui termoscanner e la prevenzione?
La buona politica dovrebbe contribuire ad informare i cittadini dopo essersi però a sua volta informata a dovere. La confusione generata dal PD comunale nuoce a tutti e quindi ci sentiamo in dovere di chiarire che i termoscanner sono apparecchi per la rilevazione automatica della temperatura già in uso in uffici e imprese (ad Ascoli ad esempio nella Bottega del Terzo Settore, ex Cinema Olimpia, presso la Ciip Spa, etc) e sono ritenuti per le scuole la soluzione più efficace e logica, rispetto sia alla impraticabile misurazione individuale con apparecchi manuali elettronici (pistola) sia rispetto alla potenziale inattendibilità della misurazione rimessa alle famiglie.
Noi ribadiamo che è meglio prevenire piuttosto che curare.
Anche alla luce dell'ultimo comunicato del PD comunale di Ascoli Piceno non possiamo che rallegrarci per il cambio della guida della Regione Marche che i cittadini hanno chiesto con la forza del voto.
Alessandro Filiaggi capogruppo, Luca Cappelli, Micaela Girardi