Ascoli - Il percorso di rinnovamento della
politica, perché essa torni ad essere patrimonio dei cittadini,
passa anche attraverso il rinnovamento del metodo.
Ascolto&Partecipazione propone la modifica dello Statuto comunale
e l'approvazione di un "Regolamento per la Democraziapartecipativa".
Presenteremo ed illustreremo tutto
ciò venerdì 25 ottobre alle ore 17 presso la Sala della Ragione in
occasione della presentazione del libro del prof. Carlo Di Marco
"Demos e Potere" che fin d'ora ringraziamo per la
sua collaborazione. L'obiettivo è quello di consentire al Comune di
sentirsi sempre più impegnato nella promozione della partecipazione
aprendosi alla consultazione popolare prima di portare i progetti
importanti per la città alla discussione e al voto del Consiglio
comunale.
Di fatto con questa iniziativa iniziamo
concretamente a fare quello che Emidio Nardini disse in
campagna elettorale "abbiamo delegato troppo....in questi anni è
completamente mancata la partecipazione"!
Il
"Regolamento comunale per la democrazia partecipativa"
affronta il tema delle modalità per l'organizzazione e il
funzionamento degli organismi di partecipazione al fine di assicurare
la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, al governo
della comunità locale.
In questo regolamento vengono
introdotti alcuni strumenti necessari: il Dibattito pubblico, i
Comitati di Quartiere, le Consulte di settore, le Proposte di
iniziativa popolare, il Bilancio partecipativo, i Referendum
consultivi, propositivi ed abrogativi. L'illustrazione di tali
strumenti avverrà in modo organico nel corso dell'incontro di
venerdì. Ma per dare il senso di cosa intendiamo per Partecipazione,
una novità importante è, ad esempio, che i Comitati di quartiere
sono liberamente eletti su un'unica lista di candidati che non
ricoprano ruoli dirigenti nei partiti da almeno tre anni, che non
ricoprano incarichi pubblici elettivi di alcun tipo, che non siano
stati candidati alle ultime consultazioni politiche e amministrative.
Essi non devono, infatti, riproporre le logiche dei partiti e
degli schieramenti del consiglio comunale. Non devono essere dei
consigli comunali in miniatura, non devono essere o diventare il
luogo dove siano predominanti interessi di partiti o raggruppamenti
partitici di maggioranza o di opposizione presenti o meno in
consiglio comunale. Se è vero che tutti o quasi parlano di
partecipazione, con questa nostra proposta misureremo davvero la
volontà di attuare realmente tale proposito. L'invito e l'auspicio è
che tale importante contributo venga condiviso ed accolto dal Sindaco
e dall'intero consiglio comunale.