Ascoli - Come è naturale che sia, è scattato il toto-giunta dopo il passaggio di consegne tra l'ex sindaco Guido Castelli e il nuovo sindaco Marco Fioravanti.
E dato che il “buon giorno si vede
dal mattino”, come recita un vecchio adagio, un Sindaco che voglia
mettere insieme una buona squadra di governo cittadino deve dare un
segnale ben preciso: il rispetto delle regole.
Se così
non fosse, per gli ascolani, prima di tutti quelli che lo hanno
votato, poi quelli che non lo hanno votato ma stanno alla finestra
per capire che tipo di amministrazione si troveranno di fronte, le
parole cambiamento, Sindaco del popolo, bene comune declamate in
campagna elettorale, perderebbero da subito significato.
E visto che il rapporto di fiducia con la città deve essere al primo punto del programma amministrativo di un Sindaco, Marco Fioravanti non potrà disconoscere la regola delle 4 donne in giunta prevista dalla legge.
E se accordi ci fossero stati con le varie liste, come accade in un normale contratto civile tra due o più parti, vige il Codice che riporta nell'alveo della legittimità ogni clausola contrattuale che si discostasse dalla legge e magari privilegiasse gli interessi di uno rispetto ad altri.
E' questo il primo scoglio che il sindaco Marco Fioravanti si trova dinanzi. E' nel modo di superarlo che un Sindaco dimostra maturità e forza di fronte ai suoi cittadini, di qualsiasi colore politico essi siano, perché le regole valgono per tutti.
Questo primo atto, che si contrappone ad evidenti e per carità legittime aspirazioni, deve far riflettere tutti gli attori dell'attuale maggioranza sancita dagli elettori, se sia una buona partenza quella che si sfila da un cammino trasparente, compiendo invece tragitti obliqui che da molti anni hanno allontanato le persone dal voto.
Quindi l'atto di responsabilità cui il Sindaco in primis e tutti i protagonisti di questo nuovo percorso amministrativo debbono compiere è quello di valutare quale sia l'interesse della città, degli ascolani, rispetto a quelli personali.