Ascoli - In vista del ballottaggio cerchiamo di fare un’analisi del voto del 26 maggio. Tra le forze politiche che appoggiano il candidato Sindaco Marco Fioravanti (37,38% al primo turno), scelto nel tavolo nazionale da Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, c’è la Lega. Nelle elezioni europee la Lega raggiunge ad Ascoli Piceno il 36,41%, ma nello stesso giorno, nelle elezioni comunali, la percentuale di voto scende in modo considerevole: 8,17%.
Nel partito di Salvini si sostiene che con le tante liste presenti alle comunali, con parenti e amici candidati in liste diverse, il voto europeo è andato disperso. Questa considerazione lascia presupporre che al ballottaggio, calo fisiologico a parte per ogni ballottaggio, la Lega potrebbe raggiungere almeno il 20%, quindi Fioravanti si gioverebbe di un notevole aumento in percentuale.
Passiamo ora al candidato Sindaco Piero Celani e alle liste che lo sostengono (21,43% al primo turno). Celani ha sempre sostenuto che la vera Forza Italia era con lui. Vediamo allora dai risultati se questo assunto è vero. La candidata del territorio per Forza Italia era Anna Maria Rozzi. Secondo il buon senso si sarebbe potuto dedurre che avrebbe raccolto tutti i voti ottenuti da Piero Celani alle Comunali, dato che si votava nello stesso giorno e alle Europee non c’è voto disgiunto. Forza Italia ad Ascoli Piceno alle Europee ha ottenuto 2.351 voti, ma Anna Maria Rozzi ne ha avuti soltanto 751. Il candidato Sindaco Piero Celani alle Comunali ha ottenuto 6.219 voti. La lista Celani Sindaco ha ottenuto 1.690 voti. Allora la domanda è lecita: come mai Celani non è riuscito a far convergere su Anna Maria Rozzi i voti ottenuti alle Comunali, o almeno quelli ottenuti con la sua sola lista?
Siamo di fronte ad un generale che non guida il suo esercito?
Poi c'è tutta la partita del cosiddetto "soccorso rosso". Celani ne ha beneficiato alle elezioni provinciali nello scontro Massimo Rossi contro Emidio Mandozzi. Allora riuscì a prevalere, ma oggi nonostante alcune sirene come quella di Pietro Perini che legge, non parla a braccio curiosamente, un testo di orientamento di voto a favore del male minore, del "furgone", dicendo che è presidente dell'Anpi, ma non parla a nome dell'Anpi (e noi dopo quell'intervento preferiamo di gran lunga l'Anpi del caro William Scalabroni). Intervento solennemente bastonato da un disoccupato, Graziano Bachetti, e dall'insegnante e artista Gegè Polloni nell'incontro di Ascolto & Partecipazione che ha indicato l'astensione in modo univoco.
Altro tema caldo e non più tanto sotterraneo di questa campagna elettorale è il rinnovo della Presidenza della Ciip Spa. Il candidato Sindaco Marco Fioravanti appoggia in modo chiaro la riconferma dell'attuale presidente Giacinto Alati. Dal candidato Sindaco Piero Celani c'è il silenzio assoluto. Questo comportamento dà il là a tutta una serie di illazioni su accordi più o meno veri con il centrosinistra. Allora ci viene in mente Giulio Andreotti che diceva: " A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".