Resta ancora la richiesta di accelerare le procedure per la ricostruzione privata e attivare gli strumenti per il personale. Il sottosegretario Crimi si è impegnato nella conversione a recepire il tutto. Il Presidente della Regione ritiene positivi questi primi passi, in attesa della fase successiva.
Ancona - L'emendamento sulla gestione delle macerie proposto dalla Regione Marche verrà inserito nel decreto del Governo sul sisma. Per il Presidente della Regione la grande qualità del lavoro di raccolta e differenziazione delle macerie, avviandole poi al riutilizzo, deriva dal fatto che sono stati applicati i principi previsti dalla legge e la Regione Marche ha sempre controllato con attenzione il corretto andamento delle attività di gestione del processo.
Il Presidente ha espresso soddisfazione per la scelta del sottosegretario Crimi perché ciò consente all’azienda incaricata - che ha applicato le modalità operative corrette - di procedere con maggiore impulso e serenità. Le Marche hanno gestito in maniera virtuosa le macerie: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (625mila tonnellate) ed Il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato. Il Presidente ha ricordato che all'Aquila per fare gli stessi numeri ci sono voluti 5 anni.
Da dicembre 2017 nelle Marche non ci sono più macerie né sulle strade pubbliche né sulle piazze, sono rimaste solo quelle derivanti da demolizioni disposte dai sindaci per la pubblica incolumità. Le macerie visibili sono quelle dei proprietari privati, gran parte dei quali si oppone alle demolizioni disposte dai Sindaci. Nei Comuni più gravemente danneggiati (Castelsantangelo sul Nera – Arquata del Tronto – Ussita), nei quali resta la gran parte delle macerie ancora da rimuovere, questo produce lo stallo nella zona rossa di intere frazioni. Infatti un solo proprietario che nega il consenso impedisce la rimozione, non consentendo l’accesso all’area interessata. Con i 44 milioni che la Protezione Civile ha già finanziato c'è la copertura per lavorare 800 mila tonnellate e 330 mila sono ancora da finanziare, per un importo di circa 16 milioni. Servono altri 3 milioni per la gestione dello smaltimento dell’amianto e per l’assistenza al Mibac per il recupero di quelle cosiddette “culturali”.
Resta ancora la richiesta di accelerare le procedure per la ricostruzione privata e attivare gli strumenti per il personale. Il sottosegretario Crimi si è impegnato nella conversione a recepire il tutto. Il Presidente della Regione ritiene positivi questi primi passi, in attesa della fase successiva.