Ancona - Un racconto all’insegna del futuro,
delle nuove generazioni, del Piceno che sarà: “Un luogo da non
abbandonare, ma uno spazio felice in cui immaginare il proprio
domani”. È stato questo il filo conduttore della rendicontazione
dell’attività della Regione Marche a favore della provincia di
Ascoli.
Una narrazione, tra immagini, suggestioni e numeri,
sviluppata dalla vicepresidente Anna Casini presso il Centro
congressi della Camera di commercio del capoluogo provinciale: un
architetto e funzionario della pubblica amministrazione prestato alla
politica. Quella con la “P” maiuscola, “fatta con il cuore, con
la passione, con la voglia di mettersi al servizio della propria
comunità, locale e regionale”, ha sottolineato Casini. Un viaggio
che parte dall’agricoltura (settore che, a seguito del terremoto,
dispone di 698 milioni di euro, con l’85 per cento delle risorse
già assegnato) per approdare sulla crisi industriale, che ha visto,
il 28 luglio 2017, la sottoscrizione dell’accordo di programma per
la Val Vibrata e Valle del Tronto.
“Un obiettivo importante
raggiunto con determinazione, una promessa mantenuta. Nascono oltre
200 nuovi posti di lavoro nel Piceno, una vera e propria boccata di
ossigeno per la nostra terra, senza contare gli effetti positivi
sull’indotto”. Il quadro è presto chiaro, la matematica non è
un’opinione: “Abbiamo finanziato 42 progetti, di cui 16 start up,
con cui si generano oltre 25 milioni di investimenti nel Piceno, sui
quali la Regione riconosce 7,6 milioni di contributi. Prevediamo un
incremento occupazionale di 135 unità lavorative per piccoli e medi
investimenti. Oltre la metà delle aziende ha sede operativa e di
investimento nel comune di Ascoli Piceno.
Ci sono poi i
grandi investimenti, con quattro domande ammesse a 9,8 milioni di
agevolazioni che svilupperanno 15,4 milioni di investimenti e 27
nuove assunzioni. Un’azienda è ancora in fase istruttoria, con una
richiesta di 2,8 milioni di contributo, a fronte di un investimento
di circa 4 milioni e un incremento occupazionale di 50 nuovi
addetti”. Inoltre l’area di crisi ha consentito di ottenere una
proroga dell’indennità di mobilità, a partire dal 2017, di cui
hanno beneficiato circa 450 lavoratori del Piceno, con un impegno di
spesa di 10 milioni di euro. Casini ha quindi anticipato la volontà
della Regione di spingere per l’emanazione di un nuovo bando,
finanziato con le economie del precedente, per sostenere le attività
produttive che ricadono nell’area di crisi complessa del piceno.
“Di strada ne è stata fatta tanta e c’è sicuramente
ancora da pedalare”, ha sottolineato Casini. Intanto, però, il
Piceno può contare su 11,3 milioni per le ciclabili, con 6
interventi che coprono 90 km di ciclovie. Nella provincia di Ascoli
sono stati finanziati 71 interventi di edilizia scolastica, con 99
milioni destinati alla sicurezza degli edifici, di cui 18 per nuove
scuole. Nel Piceno sono stati realizzati 200 nove alloggi di edilizia
residenziale pubblica (la metà grazie al recupero dell’esistente)
e 441 alloggi sono stati messi in sicurezza o ammodernati. Sono stati
conclusi anche 10 milioni di interventi negli ospedali di Ascoli e
San Benedetto e oltre 8 destinati alla loro riqualificazione
energetica. Il sisma ha poi danneggiato la viabilità interna: nella
provincia di Ascoli sono stati stanziati 309 milioni per 296
interventi di recupero, ricostruzione e messa in sicurezza delle
strade. “Sono terminati i lavori sull’Ascoli Mare, abbiamo
ottenuto 11 milioni per il miglioramento delle Mezzina e oltre 2
milioni per la Ripaberardese. Anas ha impegnato 44 milioni per
sistemare diversi tratti tra Trisungo e Acquasanta, in attesa
dell’ultimo tratto finanziato con 211 milioni che completerà
l’ammodernamento del tracciato”.
Inoltre la viabilità
rurale nelle aree del cratere sismico ha visto la disponibilità di
18 milioni aggiuntivi per ripristinare i collegamenti e garantire
l’attività aziendale anche nel Piceno. Sempre nel settore agricolo
sono stati assegnati altri 5 milioni per lo scorrimento della
graduatoria 2017 relativa agli investimenti rurali, in modo da
finanziare il maggior numero di aziende, comprese quelle del Piceno
(570 le domande pervenute a livello regionale). La vicepresidente ha
ricordato che “nella provincia di Ascoli abbiamo investito, in
aggiunta ai fondi della ricostruzione, altri 25 milioni per
contrastare il rischio idrogeologico.
Oltre 2 milioni sono stati destinati al miglioramento del porto di San Benedetto e della sua darsena turistica, mentre la Grotta sudatoria di Acquasanta Terme, uno dei luoghi più colpiti dal terremoto, verrà riqualificata, entro il 2021, grazie a un finanziamento di 6 milioni di euro”. Tanti i cantieri aperti, tante le opportunità colte e da cogliere: “Il futuro è già qui, poggia su basi solide”, ha concluso Casini.