Ascoli – Di questi tempi se i
comuni mortali sentono parlare di Snai pensano subito a qualche sito
di scommesse online. Va da sé che quando le istituzioni realizzano
un programma di sviluppo che ha per protagonista un acronimo come
Snai un po' di ironia ti viene da farla, visti anche i 10 milioni di
euro che c'impegnano. Tuttavia se Snai
sta per Strategia
nazionale per le aree interne, di
fatto resti sul piano delle scommesse, ma si punta sullo sviluppo.
La differenza è sostanziale: se scommetti online vince quasi
sempre il banco grazie ad un ben preciso algoritmo impostato a suo
favore, se si punta sulla rinascita delle comunità dei Sibillini,
ponendo alla base contenuti e progetti ben studiati, c'è il
“rischio” serio che vincano le popolazioni, le famiglie, il
lavoro, quindi l'occupazione e l'economia delle aree interne. Una
produzione di coesione e ricchezza che per osmosi scenderà a valle
per rendere più sostenibile un intero territorio.
Perché un
incipit scherzoso su questi temi? Perché a nostro avviso occorre
porre alla base di una possibile rinascita la fiducia nelle capacità
umane nel costruire: la “capacity building”.
Presso la Fondazione Carisap, dunque, è
stata presentata la Strategia per le Aree Interne del
Piceno.
L’Unione Montana Tronto e Valfluvione e il Gal Piceno
hanno condiviso con i media il lungo e complesso percorso di
progettazione avviato nell’ambito dell’Area Interna “Ascoli
Piceno” e per avviare un primo progetto di formazione per alta
specializzazione “capacity building” realizzato insieme e con il
sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno
nell’ambito del #masteprlanterremoto.
“Sono stati fatti oltre 50 incontri con sindaci e associazioni e tecnici - ricorda Giuseppe Amici, presidente dell'Unione Montana Tronto e Valfluvione - nei quali si è di fatto cambiato anche un processo culturale che in passato faceva affrontare i progetti in modo isolato da parte delle Amministrazioni”.
Così, con un lungo e complesso percorso di progettazione nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne “ Ascoli Piceno” e con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro tra l’Agenzia per la Coesione Territoriale, i Ministeri interessati, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, la Regione Marche e l’Unione Montana del Tronto e Valfluvione capofila dei 17 Comuni area interna e sisma del Piceno, sono state poste le basi per avviare un processo di rafforzamento delle capacità amministrative, organizzative e gestionali delle Amministrazioni, ma anche di tutti gli organismi intermedi (associazioni, reti, consorzi, ecc.).
“Grazie al sostegno e al coinvolgimento della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, il Gal Piceno Scarl avvia il primo passo di un più articolato e complesso progetto di “capacity building”, - aggiunge Amici - sviluppato a partire da un’idea e da un intercambio di riflessioni con il Centro OCSE di Trento LEED, (e ringrazio la Provincia autonoma di Trento per questo contributo importante) al fine di offrire un’opportunità formativa agli amministratori comunali e stakeholder locali che verranno selezionati affinché acquisiscano un quadro di conoscenza introduttiva sui temi dell’innovazione per lo sviluppo integrato del territorio e la programmazione come metodo per la formulazione e gestione di una strategia di sviluppo, anche nel quadro della Strategia Aree Interne per il Piceno.
“ La Fondazione Carisap - ha spiegato il vice presidente Raniero Viviani – che sta guardando con sempre maggiore attenzione il tema dello sviluppo socio economico, nell'ambito del Masterplan Terremoto, ha impegnato risorse proprio per la “capacity building”, per ciò che riguarda la formazione nell'ambito della Strategia delle Aree Interne del Piceno per diverse figure puntando su temi come l'innovazione, autoimprenditorialità e altro di cui parleranno gli altri attori di questa progettualità. Argomento che sta diventando per la Fondazione punto di grande attenzione. Fino ad oggi abbiamo impegnato risorse soprattutto nel Terzo Settore che nelle nostre comunità è abbastanza strutturato e coeso a cominciare dalla Bottega del Terzo Settore. Sono stati fatti importanti passi avanti in un settore storicamente un po' debole. Da qui in avanti (in autunno andrà all'approvazione dell'Organo d'indirizzo il Piano triennale sul quale si sono già aperti dei confronti) l'attenzione allo sviluppo economico sarà argomento che insieme al terzo settore concorrerà a cercare di dare qualche stimolo in più al nostro territorio”.
“E' stato un lavoro lungo e complesso - dice la vice presidente della Regione Marche Anna Casini – e si è dimostrata una grande sinergia istituzionale. La Strategia delle Aree Interne del Piceno, per la quale la giunta ha già impegnato 8 milioni di euro, è stato un collante importante per il dopo terremoto. E' stato un modo per rimanere uniti e non era facile. Oggi 'è un risultato insperato e addirittura abbiamo superato altri territori. Il Piceno era partito senza un finanziamento. In una riunione di Itaca, organismo nazionale del quale sono presidente, il Piceno veniva preso come esempio per il suo APQ (Accordo di programma quadro, ndr) nelle Aree Interne, un esempio di lavoro istituzionale di grande sinergia”.
L'assessore regionale Angelo Sciapichetti ha puntato sul concetto di fare squadra proponendo obiettivi comuni in modo positivo facendo si che il dialogo diventi il denominatore comune istituzionale per il rilancio dei territori marchigiani.
Nella Snai, le Amministrazioni locali sono state chiamate a svolgere nuove funzioni in forma associata orientate allo sviluppo economico e sociale delle proprie realtà locali, e per poter svolgere tali funzioni si trovano a dover affrontare un processo di evoluzione e trasformazione al fine di poter svolgere effettivamente un ruolo attivo nello sviluppo e nel governo delle politiche di sviluppo con l’obiettivo di garantire un miglior efficientamento delle risorse a disposizione.
Su questo aspetto il giudizio molto
favorevole del Prof. Giovanni Xilo del Formez.
“La Regione
Marche è la prima che ha fatto un Apq (accordo di programma quadro,
ndr) a livello nazionale – dice Xilo – e ha fatto partire il
primo progetto in fase operativa. Sono cinque le aree interne colpite
dal terremoto, perché tra l'altro occorre dirlo, questo è un
terremoto delle Marche in maniera massiccia e massiva (Amatrice e
Accumoli a parte, ndr). Sono molto colpito da questa efficacia. I
sindaci devono ridare ad un territorio visibilità facendo squadra:
voi non parlate dei Comuni, parlate del Piceno, perché esiste da
millenni e quindi giustamente ne parlate. E' quindi puntate sulla
coesione che per l'Unione Europea è sinonimo di affidabilità e
autorevolezza”.
Si apre pertanto una nuova fase complessa ed impegnativa, volta a concretizzare quanto è stato fortemente voluto, mantenendo e rafforzando quelle caratteristiche che lo hanno contraddistinto: condivisione, aggregazione, innovazione, sostenibilità e competenze.
Per il presidente del Gal Piceno, Domenico Gentili “questa è una strategia che deve formare un approccio diverso a quello che è stato fino ad ora al proprio campanile, alla propria piazzetta. La capacity bulding che abbiamo proposto è un modulo di seminari che si faranno a partire dalla prossima estate con la Summer school di Arquata del Tronto dove verranno approfonditi i temi legati al modo di pensare insieme. Noi puntiamo ad avere un numero importante di persone che partecipano alla formazione per far capire l'approccio per arrivare all'attuazione della strategia per le aree interne. Metodi e strumenti per costruire reti e partenariati di sviluppo locale: questo sarà il futuro”.
Tra i progetti con requisiti utili alla strategia delle aree interne c'è anche Quake Lab Center che in coerenza con quello che è avvenuto dal 2016 in poi si preoccupa di creare un circuito virtuoso nella ricerca legata alla problematica sismica del Piceno, delle Marche e più in generale del cratere del centro Italia.