Martinsicuro (TE) - Nell'epoca della crescita di muri l'annuncio di Martinsicuro fatto dalle Regioni Abruzzo e Marche con la realizzazione di un ponte ciclopedonale sul fiume Tronto è un bel sasso nello stagno.
Il Provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche, Marco Guardabassi, ha ipotizzato la sua ultimazione per la primavera del 2021.
“Oggi vi presentiamo un fatto
concreto – dice l'assessore regionale abruzzese Dino Pepe – siamo
qui a presentare il via effettivo ad un progetto di connessione tra
due regioni con una forte valenza turistica e ambientale: ci sono 2
milioni e 200 mila euro (1 milione e 100 mila euro per ogni regione)
per realizzare questo ponte che ha visto succedersi diverse
amministrazioni di diverso colore nei Comuni, tuttavia è stato
mantenuto il progetto fino ad arrivare al suo via effettivo con
l'imprimatur del Ministero, poiché il Provveditorato ai Lavori
Pubblici delle Marche non sarà un semplice notaio ma sarà stazione
appaltante e progettista della struttura”.
“Le nostre regioni vanno entrambe
verso uno sviluppo sostenibile, puntando su un turismo diverso e
sulla riduzione degli inquinanti”. Lo ha sottolineato la
vicepresidente delle Marche, Anna Casini, nel corso dell’incontro
di presentazione, a Martinsicuro (TE), dell’Accordo istituzionale
per il collegamento ciclopedonale sul fiume Tronto, tra Marche e
Abruzzo. Convocato insieme all’assessore abruzzese Dino Pepe, ha
rappresentato l’avvio della fase operativa del progetto che
coinvolge il ministero Infrastrutture e trasporti (tramite il
provveditorato opere pubbliche Toscana Marche Umbria, con sede ad
Ancona) e le due Regioni.
Ha rappresentato anche un momento
di approfondimento sulle fasi e i tempi di realizzazione del ponte,
sullo sviluppo della mobilità cicloturistica e sulle nuove
opportunità della Ciclovia Adriatica, di cui le Marche sono la
Regione capofila del progetto. Il ponte sul Tronto avrà un costo
stimato di 2,2 milioni di euro, equamente ripartito tra le due
Regioni. “Unirà un’area strategica e di grande importanza per
entrambi i territori - ha ricordato Casini - Un’area molto
sensibile, con la riserva regionale della Sentina sul lato
marchigiano che richiede grande attenzione per il valore
naturalistico e paesaggistico che racchiude. Il coinvolgimento del
Provveditorato di Ancona, nella fase progettuale e di appalto dei
lavori, assicurerà un’accelerazione dei tempi di realizzazione e
grande qualità tecnica”. La vicepresidente ha poi ricordato i
legami, anche storici e culturali, che uniscono le due comunità.
Le
due Regioni, in particolare, sono coinvolte nell’Area di crisi
complessa della Valle del Tronto e della Val Vibrata: “È l’unica
area di crisi nazionale che riguarda due regioni. I finanziamenti
sono stati quasi tutti erogati e le aziende finanziate; siamo alla
fine del percorso. Altra collaborazione in atto è quella che vede il
Consorzio di bonifica delle Marche curare la sponda destra del
Tronto, da molti anni lasciata senza le adeguate manutenzioni”.
Casini ha poi concluso rimarcando come l’Adriatica rappresenti “non
solo una ciclovia turistica, ma una vera e propria infrastruttura.
Questo favorirà gli accordi, in corso con le Ferrovie, per favorire
l’integrazione tra treno e bicicletta, utilizzando le due ruote
anche per gli spostamenti quotidiani e lavorativi. L’Abruzzo è
sicuramente molto più avanti su fronte delle ciclovie, ma le Marche,
con le scelte del Governo Ceriscioli, stanno recuperando terreno, con
un piano di investimenti di circa 50 milioni di euro destinato a
realizzare il primo vero sistema di ciclovie marchigiane che
collegherà, a rete, le dorsali interne con la viabilità dolce
adriatica”.