Il Consiglio approva il bilancio di previsione 2019-2021 della Regione Marche

Il Consiglio approva il bilancio di previsione 2019-2021 della Regione Marche

Ceriscioli e Cesetti: 'Risorse importanti alla nostra comunità grazie ad un bilancio sano e operazioni virtuose'. Il piano di investimenti previsto dal bilancio, che si aggiunge alle risorse ordinarie rimaste invariate, distribuisce i 113 milioni di euro sul triennio 2019-2021: 45,5 milioni nel 2019, 31,6 milioni nel 2020 e 35,9 milioni nel 2021.

Ancona - E’ la visione d’insieme che distingue il bilancio di previsione 2019-2021 approvato ieri sera dal Consiglio regionale delle Marche. Oltre 113 milioni di euro per investimenti che danno una risposta concreta ai territori, per la loro crescita e sviluppo a sostegno della ricostruzione sia morale che materiale post terremoto.


Esprimono soddisfazione il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e l’assessore al Bilancio, Fabrizio Cesetti, per l’approvazione del documento che non prevede aumento della pressione fiscale pur nelle difficoltà generali: “Le risorse sono strette e tanti i bisogni dei cittadini, tenere le tasse basse è il modo più veloce per custodire i risparmi dei marchigiani".


“Il bilancio di previsione – ha ricordato l’assessore – non è un atto a sé stante, ma va valutato in continuità con le manovre finanziarie adottate nel corso del 2018. Consapevoli di aver dato risorse importanti alla nostra comunità e ciò grazie ad un bilancio sano e ad operazioni virtuose”. In questo Bilancio confluisce il ‘Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo della Regione Marche’ che, elaborato con l’Istao e concertato con le parti sociali e con i soggetti che interpretano le anime del territorio, “costituisce una vera ed efficace strategia operativa in grado di trasformare il sisma 2016-2017 da quella devastazione che è stata ad opportunità di rilancio, per un nuovo modello di sviluppo che non può non guardare a tutta la regione, oltre i territori danneggiati e le comunità ferite”.


Il piano di investimenti previsto dal bilancio, che si aggiunge alle risorse ordinarie rimaste invariate, distribuisce i 113 milioni di euro sul triennio 2019-2021: 45,5 milioni nel 2019, 31,6 milioni nel 2020 e 35,9 milioni nel 2021.


Gli investimenti riguardano principalmente: manutenzioni e infrastrutture viarie, mobilità, miglioramento sismico degli edifici pubblici e dei contenitori culturali, difesa del suolo, efficientamento energetico, dissesto idrogeologico, edilizia sanitaria e politiche abitative. I fondi regionali propri sono destinati prioritariamente al cofinanziamento dei programmi comunitari, al sociale, allo sport, alle borse di studio, all’Erdis, alle aree protette, alle opere di pronto intervento, alle unioni montane, alla cultura, all’informatica, alla protezione civile, alla difesa della costa, ai trasporti e circolazione agevolata, al commercio e all’industria. Vi sono, inoltre, tra le assegnazioni statali, quelle finalizzate agli investimenti e infrastrutture viarie e rinnovo parchi automobilistici, al fondo nazionale trasporti, ai progetti di recupero dei luoghi della cultura, al personale dei centri per l’impiego. A tali risorse si aggiungono il fondo sanitario e le assegnazioni comunitarie della programmazione 2014-2020.


“Altro aspetto qualificante di questa manovra di bilancio – aggiunge l’assessore - è il non aumento della pressione fiscale, anzi vengono confermate tutte le agevolazioni fiscali: zero maggiorazione dell’addizionale regionale Irpef per i redditi fino 15 mila euro; zero Irap regionale per le imprese di nuova costituzione; esenzione del bollo per le auto ibride e gli autoveicoli adibiti a protezione civile di proprietà delle associazioni di volontariato, eliminazione dell’imposta regionale sulla benzina. Anche per questo le Marche sono una Regione dove il fisco pesa di meno, con una addizionale Irpef pro-capite (320 euro) ben al di sotto della media nazionale (410 euro) ed è al top nel rapporto tra tassazione e servizi offerti ai cittadini.


I dati Istat del terzo trimestre 2018 sulla disoccupazione assegnano alle Marche il settimo posto, ulteriore miglioramento dopo che i dati del secondo semestre 2018 già attestavano le Marche al 7,7%, con un livello di disoccupazione molto al di sotto della media nazionale. Risultato eccezionale, segno tangibile di ripresa che riguarda il sistema produttivo e il lavoro nella nostra Regione. Il rafforzamento di tutte queste azioni costituisce la cifra del nostro impegno per una Comunità intera che può progettare il suo futuro”.


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