Ancona - Si è chiuso il bando Fesr per lo
sviluppo delle imprese sociali nelle aree colpite dal terremoto. Sono
pervenute 28 richieste, diverse delle quali da parte di
raggruppamenti di imprese, che hanno esaurito i 6 milioni stanziati
per sostenere investimenti superiori a 8,9 milioni di euro. Ora
inizia la fase istruttoria: 15 richieste provengono dalla provincia
di Ascoli Piceno, 2 da Fermo, 9 da quella di Macerata, mentre le
ultime due da realtà fuori area cratere (provincia di Pesaro e
Urbino, Perugia) che intendono investire in questi territori.
Lo
comunica l’assessora Manuela Bora, ricordando che “i fondi
stanziati favoriranno il rilancio e la crescita dimensionale delle
imprese sociali che garantiranno servizi alla popolazione
terremotata”. Il bando chiuso era il terzo del pacchetto Fesr
costruito dalla Regione per le aree del sisma. Insieme alla
rivitalizzazione delle filiere produttive (15 i milioni disponibili)
e ai nuovi insediamenti aziendali (10 milioni), prevede la creazione
di nuove opportunità lavorative nel settore dei servizi alla
persona.
“Un quarto della popolazione, nella zona del
cratere, appartiene alla fascia della terza e quarta età - ricorda
l’assessora - La rinascita di queste comunità locali necessita di
servizi nell’ambito della salute e del benessere. Attraverso le
risorse disponibili vogliamo implementare l’assistenza domiciliare
(per anziani, infanzia e adolescenza), la conciliazione vita e
lavoro, l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale delle fasce
svantaggiate. L’investimento rafforzerà le imprese sociali che
opereranno in queste zone anche attraverso l’introduzione di
innovazioni organizzative e la digitalizzazione dei servizi offerti,
in stretto raccordo con le istituzioni pubbliche presenti”.