Ancona - “Siamo sorpresi dalle parole del sindaco Castelli sulla questione Ex Sgl Carbon. Non riusciamo a capire le contestazioni di Castelli verso la Regione Marche circa la presunta incapacità o mancata volontà di spendere i soldi necessari per la messa in sicurezza dell’area. Il sindaco ha partecipato a tutte le fasi della vicenda, essendone il principale protagonista sia per le attività concernenti gli aspetti urbanistici sia per il ruolo di responsabile del procedimento del sito contaminato”. Così l’assessore all’Ambiente della Regione Marche, Angelo Sciapichetti, risponde alle accuse del sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, alla Regione in merito alla riqualificazione dell’ex Sgl Carbon.
“Ben sa il sindaco Castelli – continua Sciapichetti - che con l’Accordo di programma al quale hanno partecipato Comune, Regione e la società proprietaria “Restart”, quest’ultima si era impegnata ad effettuare la messa in sicurezza dell’area a fronte della approvazione del piano di riqualificazione urbana da parte del Comune di Ascoli. Il sindaco è altrettanto informato che il 14 settembre l’avvocato del Comune insieme al suo dirigente avevano avanzato richiesta di rinvio dell’udienza al Tar delle Marche proprio in virtù dell’adozione del P.R.U (piano di riqualificazione urbana) da parte della Giunta comunale il 7 agosto 2018. Restart si era infatti opposta a dare corso, in assenza della approvazione di un Piano di riqualificazione urbana, all’ordinanza del Commissario straordinario della Regione Marche, Cesare Spuri, con la quale si ordinava l’immediata esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza dell’area”.
“Ci risulta che la prossima settimana – conclude Sciapichetti - il piano verrà approvato dal Consiglio comunale e quindi la società Restart potrà onorare gli impegni presi nell’accordo ed in particolare effettuare la messa in sicurezza dell’area. Questa operazione consentirà di non spendere i soldi pubblici”.