Seconda tappa dei seminari formativi dedicata al futuro dell'Ue , alla politica di coesione e al rapporto con i territori. Nel prossimo bilancio europeo sfide e opportunità da cogliere per le Marche con fondi per la ricostruzione e un nuovo modello di sviluppo.
Fermignano - Difendere l'Europa con il cambiamento,
rafforzando il dialogo con i territori e cogliendo le opportunità di
crescita offerte dai fondi Ue. E' il principale messaggio emerso oggi
a Fermignano, nel secondo appuntamento di #marcheuropa, il ciclo di
seminari formativi organizzato dal Consiglio regionale con l'Istao,
dedicato per la terza edizione a “Le parole del presente”. Al
Museo archeologico del piccolo comune sul Metauro, dopo i saluti del
sindaco Emanuele Feduzi, studiosi e amministratori, a pochi mesi
dalle elezioni Ue e alla vigilia della presentazione del nuovo
bilancio 2021-2027, hanno riletto la parola “Europa”, parlando di
politica di coesione, programmazione e sviluppo.
Punto di
partenza l'euroscetticismo, alimentato dalla crisi economica e dagli
attacchi sovranisti alla credibilità delle istituzioni comunitarie.
«L'Europa dobbiamo cambiarla, ma non sfasciarla. Abbiamo bisogno
dell'Europa per stare al mondo, per poter competere con gli altri che
sono fuori dell'Europa e che crescono a velocità molto più forte
della nostra – ha dichiarato concludendo il seminario il
vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli - Abbiamo bisogno
in questo momento di un governo che si occupi del bilancio europeo
perché da lì arrivano le risorse per i territori. Non occuparsene
significa rinunciare a tanti soldi, rinunciare a possibilità di
investimento che servono alle Regioni per le infrastrutture, per il
lavoro, per l'occupazione. Non ci possono essere distrazioni.
Sull'Europa dobbiamo concentrarci e concentrare anche l'orgoglio
italiano».
Un invito a difendere l'Europa è stato
espresso anche dal presidente del Consiglio regionale Antonio
Mastrovincenzo. «Dispiace – ha sostenuto Mastrovincenzo - che
anche il nostro Paese, tra gli Stati fondatori, stia mettendo in
discussione il concetto di Europa che ha garantito 70 anni di pace.
Senza finanziamenti europei le regioni si fermerebbero. Ma ci serve
un'Europa più coesa, più attenta alle disuguaglianze, alla lotta
contro la disoccupazione, alla gestione dei flussi migratori in modo
solidale». Un modello comunitario che va difeso, ma anche cambiato,
intensificando il dialogo con i territori. «Un’Europa forte è la
base del nostro futuro – ha confermato il vicepresidente Renato
Claudio Minardi -, ma dobbiamo rilanciare il principio di
sussidiarietà con scelte condivise. I primi protagonisti dell’Unione
europea sono le Regioni che possono contribuire in maniera preziosa a
irrobustire un’immagine che rischia di indebolirsi sempre di più».
Dal 2014 al 2020 la Regione ha potuto contare su 1.590,97
milioni di euro di fondi europei. A queste risorse si sono aggiunti
circa 410 milioni per i territori colpiti dal sisma. «L’obiettivo
delle Marche – conclude Minardi - è quello di aprire un canale di
interlocuzione con Bruxelles sul Patto per lo Sviluppo, di cui entro
novembre verrà siglata una proposta da far confluire nel bilancio
regionale».
L'onorevole Paolo Giuliodori, deputato del
Movimento Cinque stelle e componente della commissione finanze, ha
ricordato gli ultimi provvedimenti adottati dal Governo, in
particolare il Decreto Genova, per incentivare la ricostruzione
post-sisma. «La mini-sanatoria contenuta nel decreto – sostiene
Giuliodori - ha consentito di sbloccare molti progetti fermi per
piccoli abusi. Stiamo lavorando per valorizzare il ruolo dei tecnici
e anche la nomina del nuovo commissario per la ricostruzione è un
importante passo avanti».
Sulle prospettive del progetto
europeo, sul rapporto Europa-territori sono intervenuti nella
sessione del mattino il professore Sergio Fabbrini, docente
all’Università Luiss Guido Carli ed editorialista de Il Sole 24
Ore, Walter Cerfeda, Presidente IRES CGIL Marche, il Direttore
Sviluppumbria Mauro Agostini e il Presidente Istao Pietro Marcolini.
La tavola rotonda del pomeriggio, alla quale è intervenuto in
videoconferenza da Bruxelles Gianluca Spinaci del Segretariato del
Comitato delle Regioni dell'Ue, è stata dedicata al nuovo bilancio
europeo 2020-2027 e alle opportunità che la prossima programmazione
offrirà alle Marche, soprattutto sul fronte della ricostruzione e
della creazione di un nuovo modello di sviluppo.