Presentati a Camerino i risultati della ricerca delle quattro Università marchigiane, promossa dal Consiglio regionale. Dai borghi in rete al capitale verde, sono 11 i percorsi individuati in 6 mesi da 40 docenti e 11 neo laureati.
Camerino - Dai borghi in rete al capitale verde, sono 11 i percorsi individuati in 6 mesi da 40 docenti e 11 neo laureati. Mastrovincenzo: “Dalla ricerca spunti preziosi per una rinascita forte, concreta, lungimirante. Ora ci sono tutte le condizioni per sottoscrivere un patto per lo sviluppo. Oggi è una tappa, la collaborazione con gli atenei proseguirà”.
«Siamo orgogliosi di aver promosso
questa esperienza e di aver coinvolto per la prima volta tutte e
quattro le università marchigiane che di fronte al dramma del
terremoto hanno immediatamente dato la disponibilità a lavorare ad
un progetto che aiutasse la rinascita dell'area del cratere. Ora ci
sono tute le condizioni per sottoscrivere un patto per lo sviluppo».
Con queste parole il presidente del Consiglio regionale
Antonio Mastrovincenzo ha aperto il suo intervento alla conferenza
“Nuovi sentieri di sviluppo dell'Appennino marchigiano dopo il
sisma” (NSSAM), ospitata questa mattina nella Sala convegni del
Rettorato dell'Università di Camerino e dedicata ai risultati della
ricerca promossa dall'Assemblea legislativa. Il progetto NSSAM ha
coinvolto gli atenei marchigiani, in collaborazione con l'Università
di Modena e Reggio Emilia e in raccordo con il Comitato nazionale per
la strategia delle Aree interne.
Docenti e ricercatori, in
tutto 40, insieme a 11 borsisti neo laureati e post doc, per sei mesi
hanno studiato l'area maggiormente colpita dal terremoto. Un lavoro
di squadra che proseguirà. “Oggi è una tappa, abbiamo deciso di
rinnovare la convenzione” - ha annunciato Mastrovincenzo. “La
rinascita dei territori colpiti – continua - rappresenta il primo
impegno istituzionale e amministrativo non solo per quel che resta
dell'attuale legislatura, ma anche per gli anni successi. Da come
affronteremo questa sfida dipende la possibilità di rilanciare le
Marche e di dare sostanza ad un nuovo sviluppo, innovativo e
sostenibile”. I risultati della ricerca saranno un contributo
decisivo per la definizione del patto di sviluppo che sta redigendo
la Giunta regionale.
“Allineare il patto con questi undici
sentieri ci consente di elaborare una proposta forte, concreta e al
tempo stesso lungimirante. Questi sentieri – conclude
Mastrovincenzo - ci dicono che l'area del cratere è eterogenea sotto
molti profili, ma è possibile differenziarla, articolandola sulla
base di zone a diversa intensità di danno e dove sono chiaramente
diverse le necessità e le priorità. Le nostre aree interne, come
dimostra lo studio e come hanno spiegato i sindaci intervistati, che
ringrazio per la massima disponibilità dimostrata, sono territori
resilienti e predisposti a costruire uno sviluppo sostenibile.
Abbiamo bisogno per questo di tutti, ma in particolare delle nuove
generazioni, più di altre capaci di un atto d'amore verso una delle
aree più belle e suggestive dell'Italia”.
L'assessore
regionale alla protezione civile Angelo Sciapichetti sottolinea il
metodo della ricerca “innovativo e condivisibile”, soprattutto
nell'ascolto dei sindaci e dei territori. “In questa fase -
sostiene Sciapichetti – dobbiamo ricostruire la coesione sociale e
le comunità. Possiamo, dobbiamo e riusciremo a far rinascere
quest'area, già fortemente in crisi prima del terremoto, solo se
partiremo dall'ascolto del territorio”. Una priorità condivisa dal
vicepresidente Piero Celani che ha invitato a “investire sul
tessuto sociale e sulla ricostituzione delle comunità”. Nel corso
del convegno, dopo i saluti del rettore Unicam Claudio Pettinari e
del sindaco Gianluca Pasqui, sono intervenuti il soprintendente
Mibact Carlo Birrozzi e il coordinatore scientifico del progetto
Massimo Sargolini (Unicam), con i rappresentanti delle Università
che hanno partecipato alla ricerca. “Per non perdere la civiltà
dell'Appennino – ha sostenuto Sargolini - non basta la
ricostruzione edilizia di manufatti di edifici. C'è stato un
confronto generoso e coraggioso con i sindaci e abbiamo cercato di
valorizzare al meglio le conoscenze di tanti colleghi per tentare
delle visioni integrate, le uniche che rispondono realmente ad
obbiettivi di gestione territoriale, e le mettiamo a disposizione
della governance”.
LA RICERCA
Sono cinque i temi del progetto:
attività produttive ed economia del cratere, pianificazione e
programmazione per la valorizzazione delle risorse naturali e
culturali, beni culturali, turismo, ascolto delle comunità. La prima
fase, conclusa a novembre, ha prodotto una fotografia delle
condizioni territoriali, sociali ed economiche prima e dopo gli
eventi sismici, riportata in un atlante - 65 pagine di mappe
ragionate – con dati demografici, agricoli, zootecnici, cifre
dettagliate sul patrimonio artistico e museale, sulle imprese e sulle
comunità. Il passo successivo è stato la raccolta delle
informazioni in loco, attraverso l'ascolto delle persone, in
particolare dei sindaci degli 87 comuni del cratere, intervistati uno
ad uno (in totale 85, due saranno sentiti a breve), per conoscere le
richieste, le aspettative e i timori degli abitanti.
Lo
studio propone una serie di direttrici: prendersi cura delle persone
e delle comunità residenti e migranti; puntare sulla connettività e
la mobilità innovativa, sostenibile e dolce; organizzare il connubio
cultura-turismo come un ambito privilegiato e trasversale di
sviluppo; ricostruire secondo un'edilizia sicura e innovativa;
puntare su creatività e Made in Italy; promuovere le energie
rinnovabili mediante un uso rispettoso delle risorse naturali e del
paesaggio; attuare politiche ambientali per favorire le produzioni
vegetali, tipiche e tradizionali; investire su un'agricoltura di
qualità e sulle filiere agroalimentari; investire sulla conoscenza,
le tecnologie, la formazione e l'alta formazione, a partire dal
progetto di un polo tecnologico di rango nazionale e internazionale;
avviare cantieri e progetti d'area, capaci di innescare economia
dirette e indirette, nonché di accrescere la dotazione di capitale
sociale fisso e il valore paesistico-ambientale dei luoghi.
I dati completi della ricerca sono disponibili sul sito del Consiglio regionale, nella sezione “Appennino, nuovi sentieri di sviluppo dopo il sisma” http://www.consiglio.marche.it/iniziative/appennino/index.php