Ascoli - Il consigliere comunale di San
Benedetto Tonino Capriotti, mi tira in ballo indicandomi come
responsabile degli aumenti TARI che affliggeranno nel 2018 i comuni
piceni. Tutto questo perché gli uffici del comune di Ascoli
terrebbero “bloccata la procedura” relativa alla discarica
“Geta” sita in territorio di Ascoli.
Sono rimasto molto sorpreso di questa
sortita. Innanzitutto perché nei mesi scorsi mi sono incontrato più
volte con Tonino Capriotti (che lavora ad Ascoli e che riveste anche
il ruolo di consigliere provinciale) il quale si è sempre espresso
molto criticamente nei confronti della politica ambientale portata
avanti da Paolo D’Erasmo, vero e proprio responsabile della
disastrosa gestione dei rifiuti che ha determinato gli aumenti per il
2018.
Con Tonino Capriotti abbiamo sempre convenuto che
l’ostinazione di D’Erasmo nel puntare tutto sulla discarica
privata Geta, senza tener conto della discarica pubblica di Relluce,
esponeva le nostre comunità al rischio di rincari; rischio che ora
si è puntualmente concretizzato. Se la Discarica GETA non può
ospitare rifiuti solidi urbani, come Tonino Capriotti sa
perfettamente, è perché difetta dei requisiti di legge, non perché
qualcuno “tiene bloccata la pratica” come volgarmente insinuato
dal consigliere PD.
Ricordo a Capriotti, infatti, che la
“battaglia” contro la discarica Geta ha visto come protagonista
il Sindaco di Castignano Polini che è del PD e che in questa
battaglia lo abbiamo sostenuto - oltre che il sottoscritto - sia lo
stesso Tonino Capriotti che il consigliere regionale Urbinati. E
ricordo a Capriotti che quella discarica, tanto cara a D’Erasmo, è
bloccata perché non è sufficientemente distante dai centri abitati
limitrofi.
Come può Capriotti aver dimenticato tutte queste cose ? Siamo di fronte ad un caso di amnesia o, più semplicemente, ad un esempio clamoroso di disonestà intellettuale ?
Lo scopriremo solo vivendo. Nel
frattempo, sperando che lo aiuti a recuperare la memoria, consiglio a
Capriotti di leggersi la lettera aperta con cui il Sindaco di
Monteprandone Stefano Stracci - con grande onestà intellettuale -
spiega le ragioni dell’aumento della TARI. È tutto spiegato con
molta chiarezza e linearità.
Stracci correttamente parla di “problemi autorizzativi” collegati “soprattutto all’ostilità delle popolazioni”. Quell’ostilità che D’Erasmo non saputo o voluto superare (consento la riapertura di Relluce) Mentre Tonino Capriotti scaldava inutilmente il suo seggio ligneo di Palazzo San Filippo.