Pratiche del terremoto, botta e risposta tra la vice presidente della Regione Casini e il sindaco Castelli

Pratiche del terremoto, botta e risposta tra la vice presidente della Regione Casini e il sindaco Castelli

Anna Casini e ferma sulle sue posizioni e rimanda l'accusa di essere bugiardo al sindaco di Ascoli Piceno. Castelli scrive al presidente Gentiloni e alla Commissaria De Micheli: 'La Casini danneggia le istituzioni ed esaspera i terremotati. Aiutatela a non farsi del male'.

C'è un batti e ribatti tra la vice presidente della Regione Anna Casini e il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli sui dati delle pratiche giacenti all'ufficio terremoto del Comune di Ascoli Piceno.

"Visto che la matematica per fortuna è una scienza pubblico i dati certificati dal dirigente ing. Claretti aggiornati a ieri. - scrive sul suo profilo Facebook Anna Casini - Il sindaco ha ragione, non sono stata precisa, le pratiche ferme al Comune di Ascoli non sono 30 ma...32!!!!! Ecco perché ha reagito in modo così scomposto dandomi della bugiarda e minacciando patetici coinvolgimenti di alte cariche dello Stato, che presumo abbiano ben altro da fare, se non sbaglio ha frequentato il liceo classico e la matematica non è il suo forte!
Leggendo la tabella sotto riportata, aggiornata a ieri sera 16 febbraio, sommando le 26 pratiche in attesa di parere di conformità (competenza comune di Ascoli) e le 6 che hanno la sanatoria in corso (competenza del comune di Ascoli) si ottiene il numero delle prati
che ferme in attesa dei pareri del Comune di Ascoli: esse sono 32 e non 10. La matematica non è un'opinione.....per fortuna!".


 Per tutta risposta il sindaco Castelli scrive al presidente del Consiglio Gentiloni e alla Commissaria De Micheli:

“La Casini danneggia le istituzioni ed esaspera i terremotati. Aiutatela a non farsi del male - scrive Guido Castelli - Questa mattina ho scritto al Presidente del Consiglio Gentiloni ed al Commissario De Micheli per informarli della inqualificabile condotta del Vice Presidente della Giunta Regionale che non solo divulga dati falsi e fuorvianti sulla ricostruzione ma assume un atteggiamento così rissoso nei confronti della grande tragedia del sisma da diventare penalizzante per il sistema pubblico.

In questi mesi, parecchie volte, abbiamo provato imbarazzo per i comportamenti della Casini.

La lite con due terremotate ( definite “gentaccia”) in pieno consiglio regionale, le figuracce nelle trasmissioni nazionali come in quella di Massimo Giletti, le offese gratuite agli agricoltori e le polemiche con la coldiretti, l’atteggiamento sprezzante e offensivo riservato al Sindaco di Arquata in occasione della vicenda degli sms solidali.

L’ultima intemperanza, in ordine temporale, è quella della divulgazione dei dati falsi sulle pratiche di ricostruzione ad Ascoli. Obiettivo: giustificare i ritardi della regione incolpando il comune. Purtroppo per la Casini, il tentativo è stato così maldestro da trasformarsi in un clamoroso boomerang. Alla vice di Ceriscioli, infatti, hanno fornito dati sbagliati e risulta documuentalmente che in realtà non si è determinato alcun ritardo imputabile al Comune. Ma quel che ho voluto precisare a Gentiloni e alla De Micheli è che il comportamento della Vice Presidente sarebbe stato gravissimo anche se i dati fossero stati corretti.

“Un contesto così delicato e drammatico come il terremoto” - ho scritto nella lettera inviata al Governo - impone agli amministratori che ne devono governare l’iter un atteggiamento lucido e razionale. Non è possibile che un vicepresidente della Giunta Regionale - di fronte alle oggettive difficoltà - si metta a sparare nel mucchio cercando di scaricare le proprie responsabilità su altri livelli istituzionali. I terremotati sono già stanchi e indignati e se la Casini, non reggendo più lo stress, si mette ad accendere inutili polemiche con i comuni, rischia di far esplodere una situazione già molto compromessa.

Il sistema pubblico è da tempo sul banco degli imputati per la pessima gestione del terremoto, se poi anche uno degli attori principali della vicenda, in particolare la Regione, perde la testa e si mette a complicare il clima, il rischio è quello di una lacerazione istituzionale da cui le Marche potrebbero non risollevarsi più.” In una parola la Casini, col suo comportamento, fa del male a sè e agli altri. Spero che Gentiloni e la De Micheli, persone di buon senso, la aiutino a non sbagliare più".

Questi i dati dell'Ufficio Terremoto del Comune di Ascoli Piceno