Ancona - Sono 401 gli interventi programmati nel
triennio 2015-2017 per adeguamento sismico, messa a norma e
ricostruzione di edifici scolastici, compresi i nidi d’infanzia,
con un investimento totale di oltre 510 milioni di euro.
Il
punto è stato fatto nel corso di una conferenza stampa alla quale
hanno partecipato il presidente Luca Ceriscioli e la vice presidente
Anna Casini, assessore all’Edilizia pubblica. Nel triennio in corso
(2015-2017) gli investimenti sono cresciuti più di dieci volte
grazie ai finanziamenti per il sisma (+ 1.005% su base annua) e
comunque il raffronto tra le programmazioni ordinarie 2007-2014 e
2015-2017 mostra un +271% su base annua, al netto dei fondi per il
terremoto.
Le risorse a disposizione arrivano, per il 69%,
dai finanziamenti del sisma 2016 (353 milioni), per il 10% dalla
legge 232/2016 che finanzia la sicurezza sismica (53 milioni), 7% dal
Piano triennale nazionale 2015-2017 (34 milioni), 6% dall’Inail (30
milioni), 5% dalle donazioni (26 milioni), 3% da altri finanziamenti
(13 milioni).
L’impatto sul territorio ha prodotto e
sta producendo 67 interventi nella provincia di Pesaro e Urbino (40,5
milioni utilizzati), 81 in quella di Ancona (61,5 milioni), 121 a
Macerata (237 milioni), 53 a Fermo (67 milioni) e 79 ad Ascoli Piceno
(104 milioni).
Questa situazione di disponibilità
finanziaria, unica nella storia dell’edilizia scolastica
marchigiana consentirà non solo di mettere a norma ed adeguare
sismicamente gli edifici scolastici della Regione, ma anche, in
questo modo, di incrementare la qualità dell’insegnamento, che
potrà svolgersi in spazi didattici adeguati, ed è una risposta
concreta per i genitori che, da tempo, si interrogano sulla sicurezza
delle strutture.
Riqualificando gli edifici, infatti, si
riqualificano i servizi e si migliora la sicurezza. Agli interventi
oggi illustrati si aggiungono quelli che saranno possibili a breve
grazie alla nuova programmazione nazionale 2018-2020, per la quale si
attende l’approvazione da parte della Corte dei Conti e dalla
quale, sulla base delle indicazioni del passato, per le Marche si
prevede una ripartizione regionale analoga, a beneficio così anche
di altre scuole.