I tre candidati del Pd piceno: 'Sfida difficile ma aperta. Centrodestra allo sfascio e M5S con proposte poco credibili'

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I tre candidati del Pd piceno: 'Sfida difficile ma aperta. Centrodestra allo sfascio e M5S con proposte poco credibili'

Emanuela Di Cintio, Antimo Di Francesco e Margherita Sorge porteranno la concretezza degli obiettivi raggiunti dai governi Renzi e Gentiloni per rilanciare le politiche di sostegno e crescita del territorio. Lavoro, ricostruzione, sanità e occupazione i punti salienti del programma.

Ascoli - Trio d'attacco del PD nel Piceno con due donne, Emanuela Di Cintio (uninominale Senato) e Margherita Sorge (plurinominale Marche 1 Ascoli/Macerata), mentre Antimo Di Francesco è nell'uninominale alla Camera per il Piceno/Fermano (sono compresi i Comuni che ricadono sulla Valdaso).

Il segretario provinciale Matteo Terrani nel corso della presentazione ha rimarcato il fatto che nonostante la decisione ultima sia stata del PD a livello nazionale sulle scelte dei candidati da inserire nelle liste, dal Piceno sono arrivati alla valutazione romana un sestetto di nomi frutto di un'ampia partecipazione dei circoli.

Ma per il Pd questa campagna elettorale è animata anche da un doppio obiettivo: c'è lo sguardo a medio termine della riconquista del capoluogo piceno: Ascoli.


E' stato burrascoso il procedimento utilizzato dal livello nazionale in questa partita perché la scelta è arrivata dopo aver sentito solo il livello regionale. Tuttavia nel Piceno c'è stato un percorso virtuoso e c'è soddisfazione perché i tre candidati sono tutti del territorio sono stati scelti dalla base - dice Terrani - e un ringraziamento va agli altri tre esclusi sebbene indicati dagli iscritti al Pd piceno. Purtroppo i posti per tutti e sei non c'erano, ma tutti e sei i nomi proposti dalla federazione provinciale erano degni di una candidatura”.


Di Francesco, Sorge e Di Cintio fanno squadra su tutti i temi del territorio: lavoro, salute e terremoto, le pietre angolari di un programma più vasto. Sarà, dicono, una campagna di quattro settimane, difficile ma aperta: “c'è lo sfaldamento del centrodestra con dimissioni a catena a partire dal coordinatore regionale Ceroni ad alcuni sindaci, - dicono - e un Movimento 5 Stelle che fa proposte poco credibili rispetto al Partito Democratico che ha tirato l'Italia fuori dalla crisi aumentando l'occupazione e diminuendo la pressione fiscale. Tutti temi che porteremo alla riflessione dei nostri cittadini”.


La “carta d'identità” dei tre candidati offre agli elettori curriculum di vasta esperienza politica e amministrativa come per Antimo Di Francesco, laureato in Scienze Politiche e libero professionista, segretario provinciale del Pd per 7 anni, vice sindaco a San Benedetto nella giunta di centrosinistra, e Margherita Sorge, medico ospedaliero, assessore per dieci anni nelle giunte di centrosinistra a San Benedetto. Emanuela Di Cintio, laureata in filosofia e insegnante, costituisce la “novità” nel senso di visibilità mediatica, che però in fondo vanta una militanza nel Pd pregressa, fin dalla sua costituzione, poi come segretaria di circolo a Spinetoli, infine come portavoce dei circoli del Pd provinciali in seno alla segreteria Terrani.


Per me è stata una vera sorpresa – dice Di Cintioche il mio nome arrivasse alla candidatura come espressione di un dibattito allargato come è stato quello di nostri circoli provinciali per scegliere le candidature. Non lo avevo proprio messo in conto. Ora mi impegnerò con tutta me stessa in questa sfida a servizio del Pd e del territorio. Sono preoccupata? Si. Però nello stesso tempo sono determinatissima perché per me è una grandissima occasione. Adesso sto prendendo coscienza della responsabilità che ho”.


Antimo Di Francesco nella consultazione di base del Pd è stato il candidato che ha un po' prevalso e assicura in questa campagna elettorale di affidarsi “al metodo del porta a porta, all'ascolto e alla conoscenza dei problemi dei cittadini: un'azione capillare in tutti i territori”.

Accetto la sfida con grande entusiasmo - dice Di Francescoperché giochiamo questa partita per vincerla perché mettiamo in campo un programma di sostanza per il territorio. Il confronto con i territori in 7 anni del mio trascorso di segretario provinciale del Pd si può sintetizzare in circa 500 incontri che ho fatto nel Piceno e quindi con piacere ed entusiasmo ripercorrerò tutti i comuni del Piceno e di quel pezzo di Fermano che è nel collegio. Lo farò per mettere al centro tutti quei progetti utili al rilancio economico e occupazionale e per illustrare i punti programmatici del nostro partito insieme a tutte le componenti locali, regionali e nazionali”.


E' un grande onore e un grande onere essere nella squadra nazionale in questa partita, - dice Margherita Sorge - perché è difficile, ma aperta. Mutuo le parole di Matteo Renzi nel dire che lavoreremo perché il 5 marzo il Pd risulti il primo partito in Italia. Sono convinta che ce la possiamo fare con la concretezza che in questi anni che ci ha contraddistinto sia con il governo Renzi che con Gentiloni, con la passione e con la serietà, con le azioni virtuose che noi abbiamo messo in campo. Racconteremo nel territorio in forte sofferenza per il sisma, per la crisi economica quello che abbiamo fatto e che vogliamo continuare a fare per il rilancio su temi come lavoro, sanità, ricostruzione non come i 5 Stelle e il centrodestra che fanno a gara a chi la spara più grossa. A quelli che mi dicono che essere quarta in lista dopo il presidente Gentiloni e il ministro Madia non è una posizione favorevole, invito a pensare che questi due importanti esponenti di governo in realtà saranno una spinta, faranno da traino alla lista e probabilmente potrebbero essere eletti in altri collegi dove si sono presentati”.


Sul tema della sanità e dell'ospedale unico del Piceno i tre candidati e il segretario Terrani, convalidando le strategie regionali, rimandano però all'evento in programma presso la sala consiliare del comune di Castel di Lama venerdì 2 febbraio alle 16 proprio sul tema “Il nuovo ospedale unico – La rete sanitaria nel territorio piceno”, ci sarà il presidente della Regione Luca Ceriscioli e soprattutto gli operatori della sanità. Intanto però c'è l'assicurazione di una “rimodulazione” dei due ospedali di Ascoli e San Benedetto in strutture che rispondano alla longevità, quindi alla lungodegenza, e a requisiti della Casa della salute.