Casini: 'Offerti al tessuto produttivo gli strumenti per investire sul territorio'. Alla data attuale, 97 le richieste pervenute
Ancona - Hanno ricevuto un buon riscontro i due
bandi rivolti alle aziende dell’area di crisi complessa del Piceno
attivati, quasi simultaneamente, dopo la stipula dell’Accordo di
programma del 28 luglio 2017: il bando regionale, rivolto alle micro,
piccole e medie imprese manifatturiere e di servizi alla produzione,
finanziato con quasi 6 milioni di risorse del POR FESR 2014/2020 e
l’avviso 181/89, emanato dal ministero dello Sviluppo economico, a
settembre 2017 e finanziato con risorse nazionali pari a 17 milioni
di euro.
“Con questi due strumenti – spiega la
vicepresidente Anna Casini - l’obiettivo della Regione
Marche era quello di offrire al tessuto produttivo del territorio due
misure complementari in grado di coprire i fabbisogni di investimento
delle imprese di tutte le dimensioni, dalle più piccole alle più
strutturate, tenendo conto anche degli esiti della call lanciata da
Invitalia durante il percorso di costruzione del Progetto di
riconversione e riqualificazione territoriale (PRRI). Colgo
l’occasione per ringraziare l’assessora alle Attività Produttive
Manuela Bora e la sua struttura regionale di riferimento per l’ottimo
lavoro , svolto con passione e competenza, a favore del Piceno”.
Il primo a essere lanciato è stato quello regionale che
prevede la concessione di agevolazioni a fondo perduto, in regime di
esenzione, per progetti sia di sostegno allo start up di impresa - di
importo compreso tra 75 mila e 400 mila euro - sia allo sviluppo,
ampliamento e diversificazione produttiva di imprese già esistenti,
anche integrati con progetti di innovazione organizzativa, di
investimento compreso tra € 150 mila e 1,5 milioni di euro.
Alla
data attuale, il Bando, ancora aperto con procedura valutativa a
sportello, ha registrato un boom di domande, arrivate a partire dal 2
ottobre scorso: ben 86, di cui 43 relative a progetti di start up e
43 per progetti di ampliamento e diversificazione produttiva di
imprese già esistenti, per una richiesta di contributo pari a quasi
14 milioni di euro che sviluppa 44 milioni di euro di investimenti da
parte delle aziende proponenti.
“Nel caso in cui
l’istruttoria dei progetti, attualmente in corso, evidenziasse
l’esigenza di implementare la dotazione di fondi –
prosegue la vicepresidente – stiamo valutando la possibilità
di potenziarla con le risorse aggiuntive del sisma”.
L’avviso relativo alla legge 181/89,
gestito dal MISE tramite la società strumentale Invitalia, prevedeva
l’accesso alle imprese di tutte le dimensioni – anche grandi –
per progetti di contenuto tecnico analogo a quello del bando
regionale, ma di importo superiore a 1,5 mln di euro, oltre che per
programmi di tutela ambientale e per investimenti rivolti al settore
turistico. Questo bando si è chiuso il 21 dicembre scorso con
l’arrivo di 11 domande, per una richiesta di agevolazioni (mix di
finanziamento, agevolazioni e contributo in conto capitale) pari a
quasi 25 milioni di euro, che sviluppano programmi di investimento
aziendale per circa 35 milioni di euro.
È attualmente in
corso la prima fase di esame delle domande pervenute che porterà
alla redazione di una graduatoria degli interventi secondo due
criteri: settore economico dell’iniziativa e incremento
occupazionale. Seguirà la valutazione di merito dei progetti secondo
l’ordine registrato in graduatoria. A seguito della stipula
dell’Accordo di programma per le aree sismiche con il ministero
dello Sviluppo Economico, in attuazione all’art. 25 della legge
229/2016, lo strumento 181/89 offrirà a chi intende insediarsi non
solo nel Piceno, ma anche negli altri comuni colpiti dagli eventi
sismici del 2016/2017, altre opportunità di investimento.