Ascoli - Il bilancio politico del 2017 per il PD piceno di fatto è la bandiera dello starter per la partenza della campagna elettorale. E il segretario provinciale Matteo Terrani offre brevi e determinate indicazioni sulla base della coesione ritrovata nel Pd con la sua recente elezione: “i candidati dovranno essere del territorio, dovranno essere forti, tali da attrarre l'attenzione degli elettori: saranno i circoli del Pd a sceglierli. Per Terrani, nonostante le ovvie logiche di alleanza con partiti di centro, nel collegio del Piceno i candidati saranno esclusivamente del Pd. E il Pd con le risorse che ha fatto arrivare farà delle Marche e del Piceno il più grande cantiere d'Europa. In termini di occupazione i riflessi li vedremo nei prossimi anni, ma l'impianto è partito grazie al Partito Democratico”.
E per passare ai fatti, c'è una
pioggia di risorse economiche, centinaia di milioni di euro, che la
vice presidente della Regione Anna Casini e Fabio Urbinati,
capogruppo Pd in Consiglio regionale, sistemano nelle apposite
caselle tematiche sul Piceno.
Intanto il ringraziamento della Casini alla collega Manuela Bora che da Bruxelles ha appena scodellato sul tavolo della giunta regionale l'arrivo di ulteriori fondi europei, esattamente 248 milioni di euro dal fondo Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale). Ma queste risorse che arrivano dall'Europa possiedono una peculiarità importante: “Non sono rigidamente destinati ad alcuni scopi - spiega Anna Casini – e questo è stato ottenuto grazie alle pressioni fatte dalla Regione in Europa. Questa caratteristica ci dà la possibilità, ad esempio, di poter implementare le risorse regionali per l'Area di crisi complessa del Piceno. Per la fascia fino ad 1 milione e mezzo di euro, infatti, sono arrivate progettualità (ancora da valutare) per circa 11,5 milioni di euro. Nel bando erano stati stanziati circa 6 milioni di euro, la metà circa (complessivamente il bando Area di crisi consta di 32 milioni di euro considerando le risorse per progetti al di sopra del milione e mezzo di euro, Legge 181) . Ora si farà insieme ad Urbinati un'azione perché si giunga ad un rifinanziamento del bando”.
“Quello che è stato fatto quest'anno dal Partito democratico e da tutti gli enti secondo me è stato eroico – dice Anna Casini - . Ringrazio tutti, in primis i sindaci perché si è lavorato in squadra sul territorio, per così tanto tempo sotto stress per il terremoto con le 4 forti scosse da agosto a gennaio di quest'anno”.
Poi la vice presidente della Regione si affida alle cifre. “Parlo per atti ufficiali – dice Casini – E' un elenco di numeri che però hanno una sostanza importante. I tre piani stralcio Anas che fanno giungere nel Piceno 234 milioni di euro (già erogati) per strade Anas, provinciali e comunali che hanno subìto danni a seguito del terremoto e calamità naturali.
Per la Salaria ci sono 211 milioni di euro in tre step: opere di manutenzione sul tracciato che diventerà provinciale, poi un primo stralcio funzionale di due chilometri prima di arrivare ad Acquasanta con uscita e quindi uno svincolo per accedere all'abitato, poi il secondo stralcio che prevede l'uscita a Santa Maria. Acquasanta si può dire che diventa una sorta di area di sosta autostradale. Si è data la risposta alle esigenze del Comune che richiedeva il transito per i viaggiatori con possibilità di trarne economia”.
Piano ordinario delle scuole: al Piceno vanno - 9 milioni e 576 mila euro.
Ricostruzione case popolari Erap nel Piceno - 11 milioni e 700 mila euro
“Banda ultra larga. Si stanno firmando le convenzioni con i Comuni, ne mancano alcuni, - dice la vice presidente Casini – ci sono 14 milioni di euro a disposizione: significa che potremo connettere tutte le unità immobiliari (residenziali, commerciali e produttive) della provincia soprattutto nelle aree non coperte. Poi c'è il Piano delle opere pubbliche 101 milioni di euro”. Poi ci sono 7,7 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione per la vasca di prima pioggia della ex Sgl Carbon, ma nello stesso contenitore ci sono altri 12 milioni e 273 mila euro per diversi Comuni della provincia”.
Per quanto riguarda l'Agricoltura ci sono ulteriori 160 milioni di euro circa (frutto del 3% di tutti i piani di sviluppo rurale delle altre regioni) già inseriti nel Psr che è stato già approvato dalla Comunità europea e abbiamo già erogato un'anticipazione di 27 milioni di euro per il settore del biologico nel cratere.
Per la strategia zootecnica delle Aree interne ci sono 112 milioni di euro.
“Poi c'è lo sfottò su Facebook – spiega Anna Casini – sui capi vivi e i capi morti nelle Marche e sul mio profilo potrete leggere tutto (anche sulla polemica delle casette): 24 mila 700 capi bovini esistenti prima del sisma e della neve, dopo sisma e neve i capi morti sono stati solo 40. Sono state date delle somme per ogni capo vivo bovino e ovino per un totale di 12 milioni e 394 mila euro già erogati. Per le Marche poi prima di Natale il ministro Martina a sbloccato altri 2 milioni di euro. Io credo che il Pd della Regione Marche insieme ai sindaci e alla Provincia di Ascoli Piceno, con la quale si è lavorato in stretta sinergia, abbia fatto moltissimo: il Piceno non ha mai visto tante risorse. L'obiettivo è quello di far rinascere questo territorio e oggi le opportunità ci sono ”.
“Tutte le cose appena dette dalla vice presidente – dice Fabio Urbinati – è frutto di un lavoro costante che deve tenere conto del fatto che dal 24 agosto per la Regione Marche c'è stato un cambio repentino degli obiettivi e dei programmi, ma nello stesso tempo abbiamo dovuto proseguire con il lavoro normale come ad esempio la riforma sanitaria. Subito dopo l'insediamento siamo riusciti ad avere l'Autorità Portuale di sistema ad Ancona che ha cambiato totalmente la gestione dei porti nelle Marche. Un esempio il dragaggio di un porto, quello di San Benedetto, impiegammo tre anni, oggi in sei mesi abbiamo espletato tutte le pratiche per aver un porto in sicurezza”.
Urbinati poi fa una riflessione politica di carattere nazionale evidenziando l'attività degli ultimi cinque anni di governo: “Tutti i governi riformisti che si sono succeduti – dice il capogruppo del Pd in Regione - non sono stati in grado di ottenere risultati importanti soprattutto in tema di diritti civili che per la nostra componente politica vengono prima di tutto. E questo è un discorso che vale anche per i servizi, vale anche per la sanità”.
“Ricordiamo – continua Urbinati, affrontando il tema della sanità – che noi ci siano insediati in Regione in alternativa a chi ha governato la Regione Marche dal 2010 al 2015. Abbiamo subito fatto una fotografia dell'esistente, di una riforma sanitaria che impattava da 10 anni. Ci siamo resi conto che bisognava mettere in campo una riforma importante. Una riforma di cui in tanti territori si era parlato ma non era stato fatto alcun fatto concreto. Noi abbiamo fatto un passo importante mettendo al centro i cittadini. C'è un'accelerazione del presidente Ceriscioli soprattutto per la provincia di Ascoli dove purtroppo i due sindaci delle città più grandi (Ascoli e San Benedetto) non sono in grado di decidere, di mettersi intorno ad un tavolo insieme a noi, insieme a tutti i sindaci serenamente per vedere qual è la scelta migliore per il Piceno. Noi a breve l'abbiamo fatto, a breve ci sarà una bozza di soluzione: una struttura unica. Perché noi in questo territorio un'ospedale unico ce lo abbiamo già perché il Madonna del Soccorso e il Mazzoni non sono due ospedali, ma un ospedale di primo livello su due plessi: è come se in mezzo ci fosse una passerella di 33 chilometri. Siamo nelle condizione in cui la Regione ha le risorse e la forza politica di mettere in campo questa riforma”.
L'appello: “Mettiamoci tutti intorno ad un tavolo a ragionare perché ci sono le risorse per fare questa operazione. E' chiaro che se non iniziamo con una localizzazione sarà difficile definire tutti i costi per realizzare questa struttura”.
Urbinati e Casini riconoscono il tema della mobilità attiva (pazienti che vengono a curarsi nel Piceno da altre regioni), molti milioni di euro che però non tornano tutti nella sanità del Piceno finisco nel calderone dell'Asur regionale e poi viene ripartita con gli investimenti. E per Fabio Urbinati “non c'è neppure la porta chiusa verso la creazione di un'Azienda ospedaliera, anche se – spiega – non sarebbe efficiente dal punto di vista economico, secondo alcune simulazioni, e per risolvere il problema della mobilità attiva si possono attivare altre soluzioni”.
Presenti diversi segretari di circolo e i sindaci Stefano Stracci di Monteprandone, Valerio Lucciarini di Offida e Augusto Curti di Force.
E pare chiara
l'inizio di una competition interna per le candidature. Lucciarini e
Stracci intervengono: il primo (neo presidente della Lega delle
Autonomie) dando frustate alla precedente giunta regionale rea di non
avere finanziato il programma per le aree interne e una “lisciata”
all'on. Luciano Agostini per il suo impegno. Stracci, riconoscendo
l'enorme lavoro della Regione Marche, evidenzia però la mancata
percezione di quanto è stato fatto invitando ad una comunicazione
più pervasiva. “Mai - dice – in Italia ci sono state tante
risorse in un terremoto per finanziare la ricostruzione pubblica, ma
soprattutto mai è stata finanziata quella privata. E mai sono state
finanziate ricostruzioni per le seconde case”.
Per Curti
(presidente del Cal Marche) “La risposta dello Stato dopo il sisma
è stata positiva e le ultime ordinanze del commissario De Micheli
hanno dato molto potere ai sindaci».