Ascoli - Tra interrogazioni e mozioni il Consiglio comunale ha trattato temi importanti che sono serrature cruciali per la crescita di un territorio.
Il sindaco Guido Castelli credo abbia sorpreso, almeno noi lo siamo stati, i consiglieri sullo stato dell'arte della riqualificazione dell'ex area Sgl Carbon rispondendo ad un'interrogazione del Movimento5Stelle sui ritardi dei lavori per la vasca di prima pioggia per la quale dice la Regione Marche sono arrivati dal Ministero 7 milioni e mezzo di euro. “Ma il Comune di Ascoli Piceno non lo sa perché da Ancona - dice Castelli - nessuno si è sognato di comunicare istituzionalmente l'arrivo di queste risorse. Oltretutto per la bonifica della vasca di prima pioggia si è stimato che occorressero circa 3 milioni e mezzo, la metà della somma arrivata dal Ministero”.
La spiegazione del ritardo dell'inizio
lavori, che il Commissario straordinario Curi (nominato dalla Regione
Marche) aveva indicato per settembre 2016, sta nel ricorso che
Restart Srl (proprietaria dell'area) ha presentato al Tar Marche
sostenendo che prima di affrontare la bonifica della vasca di prima
pioggia doveva esser definitivamente approvato il Pru (Piano di
recupero urbano).
Il Tar Marche ha accolto il ricorso
sospendendo l'ordinanza del Commissario regionale. E così si è
tornati in Conferenza dei Servizi (Comune, Provincia, Asur e Arpam)
per la VIA (Valutazione di impatto ambientale che valuta gli impatti
generati da opere specifiche) e la VAS (Valutazione ambientale
strategica) che valuta gli effetti derivanti sull'ambiente
dall'attuazione delle previsioni contenute in piani e programmi
urbanistici.
Beh, se qualcuno avesse pensato che sarebbe stata una procedura veloce, considerando che il Piano regolatore generale di Ascoli aveva già la Vas approvata dall'ufficio ambiente della Provincia, si è sbagliato di grosso perché mentre tutti parlano di sburocratizzazione la Provincia ha pensato bene, ma non se ne capisce la ragione, di interpellare sulla questione Carbon la Soprintendenza. Il parere si attendeva per novembre ma non è ancora arrivato alcunché. Il sindaco Castelli trasecola per certi ritardi e intende giustificata l'osservazione messa in atto dalla Corte dei Conti sull'iter di riqualificazione perché la mancata bonifica della vasca di prima pioggia ha di fatto innescato una multa europea da 800 mila euro l'anno e i ritardi generano quello che si chiama danno erariale.
Poi a sintetizzare il dibattito mediatico di questi giorni è arrivata la mozione sulla sanità del Piceno presentata da Marco Fioravanti (Fdi) in seguito emendata dai consiglieri Simone Matteucci (maggioranza) e Monica Acciarri (Pd – minoranza) che si pensava destinata ad un voto favorevole ed unanime senonché c'è stato l'Aventino poco comprensibile del capogruppo del Pd Francesco Ameli che è uscito dall'aula per la richiesta non accolta di differire la mozione e discuterne tra i capigruppo.
Dicevamo un atteggiamento poco comprensibile perché l'emendamento della consigliera Monica Acciarri teso a smussare il giudizio politico critico originale della mozione del centrodestra è stato recepito completamente. Un emendamento che ha difeso l'operato della giunta di centrosinistra Spacca e quella attuale di Ceriscioli con il riconoscimento del riequilibrio nella spesa pro capite dei cittadini del sud delle Marche rispetto al nord, che evidenziava come la previsione dell'Azienda sanitaria Marche sud (era già nel piano sanitario regionale ancora vigente). Questa nuova veste giuridica della sanità nel nostro territorio di fatto consente un'efficienza e un'autonomia economica grazie finalmente alla possibilità di amministrare le rilevanti risorse della mobilità attiva (il danaro dei pazienti che vengono a curarsi dall'Abruzzo nelle strutture del Piceno) che invece fino ad ora va nel calderone dell'Asur Marche e vengono redistribuite tra tutte le strutture sanitarie della regione: l'Aienda ospedaliera di fatto rende sostenibile la conseguente realizzazione dell'ospedale unico. La mozione che impegna il Sindaco a sollecitare il Governatore Ceriscioli a redigere un nuovo piano sanitario che sancisca la realizzazione dell'Azienda sanitaria Marche centro-sud e quindi l'ospedale unico, di fatto è stata votata poi all'unanimità perché è vero che Ameli, capogruppo del Pd non ha votato, ma di fatto, visto che per il Pd era rimasta la sola consigliera Acciarri (Castiglia, Allevi e Bellini erano assenti) in realtà la mozione reca i simboli a favore di tutti partiti.
Il consiglio comunale si è concluso con la mozione sui cattivi odori che attanagliano da tempo i cittadini di Villa S. Antonio che erano presenti con una folta delegazione e hanno attribuito al sindaco Castelli la mancanza di volontà di discutere la mozione. In realtà in un sovrapporsi concitato di discussione tra il primo cittadino e il consigliere del M5S Manni, con gli abitanti di Villa S. Antonio che gridavano di non essere claque di alcuno e quindi distanti da ogni partito, ma unicamente presenti e mossi dalla soluzione del proprio problema, il Consiglio comunale è giunto alla conclusione unanime di togliere dal documento presentato dal Movimento5Stelle alcuni punti, che il sindaco Castelli considerava giuridicamente irricevibili, e si approvava una mozione per la nomina veloce di una commissione alla quale invitare Ufficio ambiente della Provincia, Asur e Arpam (enti di controllo ambientale) per verificare l'origine delle correnti maleodoranti che affliggono da tempo la zona di Vlla S. Antonio.