Roma - L’argomento più importante per le Marche nella legge di Bilancio 2018 è indubbiamente quello che riguarda gli interventi per le popolazioni colpite dal terremoto nel 2016 e 2017.
Il
Senato ha introdotto, in prima lettura, alcune parziali modifiche al
Disegno di legge del Governo ora all'esame della Camera dei Deputati.
A tal fine, nei giorni scorsi ho presentato una ventina di
emendamenti che sono ora al vaglio della Commissione Bilancio.
Le proposte più significative riguardano:
1)
l’integrazione della legge per evitare che coloro che hanno prima
chiesto e poi revocato la domanda per accedere alla “busta paga
pesante” debbano restituire in un’unica rata le somme dovute
per il periodo in cui il beneficio è stato loro applicato; nel
frattempo ho chiesto alla Commissaria De Micheli di valutare se
si può risolvere il problema con un atto di chiarimento dell’Agenzia
delle Entrate o del MEF e così dare una risposta in tempi più brevi
alle tante centinaia di lavoratori interessati;
2) la semplificazione del procedimento in materia di ricostruzione privata, eliminando l’obbligo per chi chiede l’accesso ai contributi per la ricostruzione di dover indicare fin dal momento della domanda l’impresa esecutrice dei lavori e di allegare la documentazione relativa alle modalità di selezione seguite. Con le modifiche proposte, tale indicazione viene spostata ad un momento successivo e comunque antecedente l’adozione del provvedimento di concessione. La modifica va incontro alle richieste formulate dagli operatori economici, dalle Associazioni di Categoria e dagli Ordini professionali per snellire ed accelerare i tempi di avvio e di conclusione dei procedimenti di riconoscimento dei contributi;
3)
l’utilizzo dei 35 milioni di euro, previsti dall’articolo
20 del D.L. n. 189 del 2016, esclusivamente per l’erogazione di
contributi in conto capitale a favore degli
operatori economici che realizzano ovvero abbiano realizzato
investimenti produttivi nel territorio delle Marche e delle altre
regioni interessate dagli eventi sismici, con priorità per coloro
che hanno sofferto un pregiudizio in conseguenza del terremoto.
Infatti, l’entità degli interessi mediamente richiesti dagli
istituti di credito e dalle società finanziarie sui finanziamenti
alle imprese, nonché l’esistenza di altre misure legislative
finalizzate al riavvio dell’attività economica da parte delle
imprese già localizzate in quei territori e danneggiate dagli
eventi sismici rendono la misura della legge (art. 20 c. 1 che
prevede l’erogazione di contributi in conto interessi alle
imprese) non particolarmente efficace rispetto all’obiettivo di
ripristinare le normali condizioni di vita e di creare le condizioni
per la ripresa dell’attività economica.
4)
una più razionale ed efficiente utilizzazione delle risorse previste
dall’articolo 24 del DL 189/2016 che destina almeno il 70% della
dotazione di Euro 10 milioni alla concessione di finanziamenti
agevolati a tasso zero a copertura del cento per cento degli
investimenti fino a Euro 30.000,00 e, per la parte residua, ai
finanziamenti agevolati, a tasso zero, a copertura del cento per
cento degli investimenti fino a € 600.000,00; la proposta prevede
che tutta la
dotazione di 10 milioni di euro sia utilizzata per la concessione dei
finanziamenti fino a Euro 30.000,00 al fine
di sostenere il rilancio di un maggior numero di PMI beneficiarie;
5)
la modifica della normativa sulla Zona franca
urbana prevedendo l’accesso ai benefici a tutte le imprese che
hanno avuto una riduzione di fatturato almeno pari al 25 per cento
nel primo quadrimestre intero successivo alla data dell’evento
sismico rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente,
recuperando così il folto gruppo di Comuni
marchigiani, per lo più del maceratese, che
erano stati aggiunti alla lista del c.d. “cratere” dopo gli
eventi dell’ottobre 2016;
6) l’estensione ai titolari di imprese individuali o di imprese familiari del beneficio dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l'assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente (art. 46 C. 2, D.L. 50/2017);
7) l’indicazione come primo criterio prioritario ai fini dell’attribuzione degli spazi finanziari attribuiti a ciascun ente locale, quello della realizzazione degli investimenti finalizzati a fronteggiare gli eccezionali eventi sismici e la ricostruzione, finanziati con avanzo di amministrazione o da operazioni di indebitamento, non solo da parte Comuni ma anche delle Province nei cui territori sono localizzati quelli del c.d. “cratere”;
8)
la definizione della proprietà delle strutture abitative di
emergenza (S.A.E.), prevedendo che esse vengano trasferite
definitivamente al patrimonio delle amministrazioni territoriali
coinvolte, mediante accordi tra Comuni, Regioni, Agenzia del Demanio
e Dipartimento. Con lo stesso strumento viene trasferita la proprietà
dei terreni su cui le S.A.E. insistono (che quando non di proprietà
del Comune dovrebbero essere preventivamente espropriati dal medesimo
Comune) e delle opere di urbanizzazione (quando non realizzate dal
Comune). Con l’Accordo vanno definite anche le procedure per
l’attivazione degli interventi di manutenzione che, sulla base del
contratto stipulato con l’appaltatore che realizza le suddette
S.A.E., è posto a carico della società aggiudicataria per 24/48
mesi.
8)
precisazione che le regole della ricostruzione pubblica sono limitate
agli edifici di culto, dichiarati di interesse
storico-artistico ai sensi del codice dei beni culturali e del
paesaggio, di proprietà di enti ecclesiastici civilmente
riconosciuti. Si precisa, inoltre, che le disposizioni della
ricostruzione pubblica operano anche in relazione alla ricostruzione
e riparazione di archivi, musei, biblioteche e chiese ad
eccezione di quelli di proprietà di enti ecclesiastici che sono,
pertanto, soggetti alle regole della ricostruzione privata.
9)
la puntualizzazione che le Diocesi divengono soggetti attuatori
per gli interventi di riparazione, ripristino con miglioramento
sismico e ricostruzione degli immobili di proprietà di tutti gli
enti ecclesiastici che sono sottoposti alla giurisdizione
dell’ordinario diocesano. In tal modo, si individua un unico
soggetto attuatore per gli immobili di proprietà degli enti
ecclesiastici sottoposti alla propria giurisdizione al quale viene
affidato il compito di realizzare tutti gli interventi che
interessano tali edifici.
10) la rateizzazione della restituzione dei tributi sospesi attraverso 24 rate ora prevista solo per i privati anche a favore di quelle imprese che non hanno chiesto il finanziamento bancario;
11)
l’estensione dell’ammissibilità a finanziamento anche degli
immobili già danneggiati o resi inagibili a seguito degli eventi
sismici del 1997 e 1998 nelle regioni Marche ed Umbria e che
hanno subito ulteriori danni a seguito di quelli del 2016 e 2017;
12)
la possibilità per i Comuni di acquisire la proprietà di
immobili necessari per la realizzazione dei piani di recupero e/o
di progetti finalizzati al pieno ripristino del tessuto urbano in
conseguenza degli eventi sismici;
13)
l’estensione dei benefici previsti dalla
legge “Art bonus” non solo ai beni del
patrimonio artistico e culturale ma anche ai progetti da finanziare
tramite raccolta fondi nel settore del
“sociale” (es. case di riposo, strutture socio-assistenziali nei
Comuni colpiti dal sisma ecc.);
14)
l’equiparazione di tutti i Comuni del c.d.
“cratere” a quelli della zona a rischio sismico 1, per
consentire l’accesso al finanziamento dei costi di progettazione
definitiva ed esecutiva di edifici destinati all’edilizia
scolastica;
15) l’incremento a 258.000 euro della soglia di qualificazione (SOA) per agevolare la partecipazione alle gare anche delle PMI di cui è ricco il territorio coinvolto dal sisma;
16)
l’ammissibilità a contributo anche delle pertinenze esterne
inagibili di abitazioni agibili;
17)
la disapplicazione delle sanzioni per
l’omissione di alcuni adempimenti amministrativi nella fase di
delocalizzazione (variazione al Registro per
le imprese della Camera di Commercio, all’Albo degli artigiani, la
presentazione della SCIA o la richiesta dell’AUA);
18) l’aumento da 300.000 a 400.000 euro del credito d’imposta riconosciuto alle imprese per l’attività formativa se le spese, almeno per un sessanta per cento, sono sostenute nei Comuni del “cratere”. E’ una proposta che vuole favorire l’utilizzo delle strutture ricettive (Alberghi, Resort ecc.) o di professionisti dei Comuni del “cratere” da parte delle imprese di altre regioni che possono svolgere, usufruendo di tale incentivo, attività formative nei territori colpiti dal sisma favorendo anche la ripresa dell’economia locale.
Come i numerosi colleghi del Partito Democratico, delle Marche e di altre regioni, che hanno sottoscritto questi emendamenti, mi auguro che il Governo ed il Parlamento sappiano cogliere l’obiettivo di rendere la ricostruzione più semplice, rapida ed efficace.