Ascoli - C’è un limite alla
possibilità di cambiare significato alle parole, oltre il quale si
passa attraverso la falsità per arrivare al ridicolo. Ameli
consigliere comunale del Pd ascolano, sembra non conoscere questa
regola, come spesso accade ai politici dei partiti come il suo, e in
una serie di articoli apparsi su diverse testate il 22 ottobre scorso
stabilisce probabilmente un nuovo record.
Parla di «asse politico» tra il Movimento e la destra, quando si tratta banalmente di essere d’accordo su alcuni temi. A volte, anche nei consigli comunali in cui abbiamo portavoce, votiamo insieme ad altri partiti, Pd compreso. Non sono “assi politici”, sono singoli pareri condivisi. Ma non ci arriva...
Straparla poi di ricerca di «visibilità» da parte nostra: clamoroso che qualcuno del pd usi un argomento del genere, quando sono su giornali e tv tutti i giorni, e in genere come preferiscono starci.
Invece quando accenna al «comitato d’affari» della destra ascolana è più attendibile, perché è probabile che sappia bene di cosa parla visto quanto accade nel suo partito a tutti i livelli, dal nazionale delle banche, delle privatizzazioni e dei trattati internazionali contro gli interessi del Paese, fino al locale, dove vediamo situazioni di ogni genere, come per esempio l'incredibile storia del Consind, raccontata nel mai smentito libro bianco dell'avv. Natali. È però anche vero che questi “comitati d’affari” sono molto spesso trasversali, facendo definitivamente perdere senso alle vecchie categorie ideologiche di “destra” e “sinistra”.
Sulla «capacità di critica e proposta» il giovane consigliere perde un'altra occasione per tacere: se nei consigli comunali non fosse distratto si sarebbe accorto che con 2 portavoce su 32 consiglieri (tra cui 5 del pd) abbiamo prodotto oltre il 50% degli atti consiliari, tra interrogazioni, mozioni e proposte di delibera. Lui che fa?
Nel merito invece, a un discorso sulle infrastrutture risponde parlando dell’area di crisi complessa (!), dimostrando concretamente che sulla questione non sa cosa rispondere se non la solita cortina fumogena. Stratagemmi dialettici da scuola elementare.
Infine, ennesima fandonia, Ameli dice che il Movimento ad Ascoli «frequenta più la segreteria del sindaco che i cittadini». Siamo al colmo. Intanto lo informiamo che abbiamo una sede aperta quasi tutti i giorni dalle 18 alle 20, in via Bonaccorsi, 5, in cui riceviamo i Cittadini, raccogliendo lì e altrove quotidianamente critiche e indicazioni per l’Amministrazione. Abbiamo fatto, e rifaremo presto, decine di banchetti informativi, solitamente il sabato mattina.
E poi è vero che a volte siamo nella segreteria del sindaco e molto spesso in vari altri uffici, per capire meglio e poi discutere e eventualmente criticare questioni come la riorganizzazione del sistema dei premi ai dirigenti, la Saba e il riacquisto dei parcheggi, i contratti e i servizi legati a Ascoli Servizi Comunali e al suo socio privato, il passaggio dell’illuminazione pubblica a LED, il piano del verde, i residui attivi e passivi in bilancio, l’evoluzione delle procedure per l’area ex-Carbon, il perché degli aumenti di TARI e TASI, svariati problemi legati al terremoto, ecc. ecc. ecc.
Come si possano capire i problemi della nostra Città senza andare negli uffici che l’amministrano è un altro di quei misteri buffi di cui anche uno come Ameli prima o poi dovrebbe render conto, se non fosse troppo occupato a disinformare per coprire le gravissime azioni e omissioni del suo partito, in particolare proprio sulla gestione dell’emergenza e del post-emergenza terremoto, con un mix letale di approssimazione, dilettantismo e affarismo che i Cittadini del nostro territorio hanno solo cominciato a pagare...