Ascoli - E' l'unità del Pd la bandiera sotto la
quale avviene il passaggio di consegne da Antimo Di Francesco a
Matteo Terrani per la guida delle segreteria provinciale del
Partito Democratico piceno. E nella sala del Piceno Consind l'on
Luciano Agostini affida il suo “testamento politico”
all'assemblea.
“Non mi candido alle elezioni nazionali
per scelta individuale prima che del partito, - dice Agostini -
perché ritengo che 10 anni di mandato siano sufficienti a far
maturare un'esperienza politica, né ci sarà un secondo “papa
straniero” per Ascoli Piceno: non ho alcuna intenzione a candidarmi
sindaco per la città, per la quale si dovrà scegliere se ripartire
dall'esperienza del passato o pensarne una nuova, ma certo –
afferma - non è attraverso la cura del proprio orticello personale
che si giunge alla riconquista del capoluogo piceno”.
Agostini assicura però la sua presenza nel partito da militante e lancia la sfida alla ricostituzione del partito a livello regionale per superare “un vulnus” che c'è stato. Poi il parlamentare del Pd evidenzia due nodi fondamentali da sciogliere. “I candidati ce li vogliamo scegliere noi qui, senza che calino le correnti nazionali sul territorio – aggiunge Agostini – Poi, oltre che la situazione di Ascoli e San Benedetto, quello che mi preoccupa è la vallata: ci sono esperienze che possono far tornare il Pd alla guida, occorre puntare su quelle con fermezza”.
Non manca il consiglio al nuovo segretario Matteo Terrani e ai giovani che si vogliono impegnare in politica. “Matteo, – dice Agostini – hai detto che lascerai il lavoro per impegnarti esclusivamente in questo ruolo, ti chiedo di ripensarci, lo stesso consiglio ai giovani: non andare alla ricerca di una poltrona, magari in un ente di secondo grado, ma studiate e pensate al lavoro, poi ci si può dedicare all'impegno politico con generosità, lo dico per la mia esperienza personale”.
Matteo Terrani nella sua relazione d'insediamento spazia dalle realtà locali a quelle europee, alla sinistra che dovrà essere per battere il preoccupante populismo di destra che si accresce nell'Unione Europea. Tra gli impegni la scuola di formazione politica Antonio Gramsci per i giovani è la ripresa dei rapporti con la Cgil.
“L'unità del
Pd piceno nasce anche dal passo indietro fatto da Simone Splendiani
che ringrazio per questo suo gesto. - dice
il nuovo segretario provinciale del Pd - Certo più
candidati avrebbero portato un numero di votanti maggiori al
congresso, ma forse si sarebbero riaccese certe lacerazioni che non
hanno fatto bene al Pd fino ad ora. E la strada dell'unità del Pd
passa nel ridare forza ai circoli e ai giovani del Pd. E' un mio
impegno: saranno sempre chiamati a dire la loro in autonomia”.
Poi
la situazione del territorio ferito dal terremoto. “La
ricostruzione post sisma – dice Terrani - è la vera sfida
con la quale si sta confrontando la classe dirigente del nostro
territorio: un terremoto senza eguali nella storia recente (136
comuni coinvolti, 87 nel cratere, 101 mila edifici danneggiati,
evacuati 45.800, danno stimato circa 30 miliardi, 33 mila sfollati).
La ricostruzione ci terrà impegnati
nei prossimi 10 anni. Il Pd sarà vicino a quelle popolazioni.
Incontrerà cittadini, Sindaci, promuovendo assemblee, facendosi
portavoce delle richieste di quei territori interloquendo con il
Commissario e rappresentati delle istituzioni, pronto ad accettare
critiche senza far venir meno la sua presenza sul campo.
Nelle
prossime settimane – aggiunge il nuovo segretario provinciale -
il Pd proporrà una campagna d'ascolto in collaborazione delle
amministrazioni comunali del cratere. Una campagna d'ascolto a tappe
con gli sfollati di ogni singolo Comune insieme ai segretari di
circolo, insieme ai rappresentati delle istituzioni.
Piceno Consind non è solo un simbolo della ricostruzione per il sisma, lo è anche per l'Area di crisi complessa.
Questo Accordo di programma (Val Vibrata – Val Tronto, ndr) è la più grande occasione di sviluppo dalla chiusura della Cassa del Mezzogiorno. Parliamo di circa 42 milioni di euro di fondi pubblici che si aggiungeranno al cofinanziamento privato per creare insediamenti produttivi e nuova occupazione. Un Accordo che se messo a sistema con altri fondi (infrastrutture, aree interne, agricoltura) rappresenta un'opportunità che il Piceno non ha mai conosciuto nel recente passato”.
Poi il riferimento alla situazione del dopo referendum del 4 dicembre 2016 per le province: occorrerà ripensare alla riforma dello Stato.
Tra le defaillance del Pd nel Piceno scotta il risultato delle comunali di San Benedetto del Tronto.
“Una sconfitta dolorosissima: occorre fare i conti con quel che è accaduto – dice Matteo Terrani – mettere al bando i personalismi, far crescere il partito e nuovo gruppo dirigente incentrato sul collettivo, fuori dai retaggi e dalle ruggini del passato. Questo è uno degli obiettivi delle prossima segreteria provinciale. Fare tesoro degli errori commessi: chi guida deve avere la capacità di unire perché con l'arroganza in politica non si va da nessuna parte. Ad Ascoli – spiega Terrani - occorre passare alla fase due, aprire alle realtà civiche e associative presenti in città: lanciare una grande alleanza civica nel nome del rinnovamento e della discontinuità elaborando un programma comune. E' finito il tempo di una sinistra elitaria e salottiera”.