Noi ci siamo e siamo disposti a fare la nostra parte. In piena collaborazione e senza polemiche ma ora abbiamo bisogno di un Governatore che, senza indolenze, profonda il giusto impegno in questa 'giusta battaglia'
Ascoli - Il mancato finanziamento della Salaria
nel tratto compreso tra Acquasanta e Favalanciata costituisce una
pagina particolarmente negativa della storia recente delle nostre
infrastrutture. Ceriscioli e la Regione Marche sono state
letteralmente "asfaltate" dal Lazio e dall'attivismo di
Zingaretti che è riuscito a spostare sul proprio territorio la
totalità delle nuove risorse stanziate dal Governo per la Salaria. È
successo qualcosa di analogo anche il mese scorso allorché il vice
ministro alle Infrastrutture Nencini, a Città di Castello, ha
annunciato i programmi di investimento del governo sulla E45, Fano
Grosseto e sulla Strada 78. Anche in questo caso la Marche sono
rimaste a bocca asciutta in quanto il governatore dell'Umbria
Katiuscia Marini è riuscita a concentrare le risorse disponibili sui
cantieri della sua regione.
L'indolenza (o l'impotenza)
dei nostri amministratori regionali sta costando molto caro alle
Marche e al Piceno soprattutto in un momento storico in cui la
politica degli investimenti pubblici sta riprendendo forza.
La
spesa in conto capitale per finanziare le infrastrutture sta
ricomparendo sui radar dello Stato ma purtroppo continuano ad essere
assenti proprio coloro che dovrebbero presidiare a Roma le grandi
scelte di allocazione delle risorse.
La vice presidente
Casini, dopo la Waterloo di Rieti, prova a difendere l'indifendibile
e spaccia come suo "grande risultato" l'inserimento (senza
fondi) nei programmi statali dell'intervento di
riqualificazione del tratto Acquasanta/Quintodecimo. Mi dispiace per
Lei ma in realtà quell'opera era già presente, insieme a molte
altre, nell'atto aggiuntivo dell'intesa generale quadro che il
Ministro delle Infrastrutture sottoscrisse con Gian Mario Spacca,
allora Governatore delle Marche, lo scorso 9 marzo 2009. Partecipai
personalmente alla stesura di quel documento. Rivestivo, a quel
tempo, la carica di consigliere regionale delle Marche ma gli ottimi
rapporti con il Ministro Matteoli mi consentirono di far inserire
molte opere ricadenti nel Piceno nel documento strategico elaborato
in via XX settembre.
Di seguito alcuni esempi degli impegni
infrastrutturali sanciti prioritariamente nel 2009 dal Governo
Berlusconi per la nostra provincia: - Strada Mezzina, - SS 4 SALARIA
Acquasanta-Trisungo, - SS 4 SALARIA Mozzano-Ponte fiume Fluvione, -
ex SS 78 Picena tratto Comunanza-Croce di Casale-Amandola, - ex SS 81
Piceno-Aprutina, - Variante di San Benedetto del Tronto, -
Trasversale ferroviaria Ascoli-Piceno Antrodoco, - Elettrificazione e
potenziamento linea ferroviaria Ascoli-Porto d'Ascoli. Senza
dimenticare il completamento della 3° corsia A-14 fino a
Pedaso.
Purtroppo il sisma dell'Aquila del 6 aprile 2009, e la
conseguente necessità di dirottare notevoli risorse
verso il capoluogo abruzzese, consentì una realizzazione solo
parziale di quei programmi che, peraltro, erano stati validati
all'interno della strategia nazionale sulle infrastrutture.
Sarebbe
davvero paradossale che nel 2017, proprio nel momento in cui il
terremoto ha devastato le nostre terre, quelle priorità cadessero
nel dimenticatoio per l'incapacità della classe dirigente regionale
di farsi valere nelle sedi che contano.
Noi ci siamo e siamo
disposti a fare la nostra parte. In piena collaborazione e senza
polemiche ma ora abbiamo bisogno di un Governatore che, senza
indolenze, profonda il giusto impegno in questa "giusta
battaglia".
Ceriscioli, se ci sei, batti un colpo.